Sebastiano Lo Monaco dialoga con gli studenti reatini durante la matinée de «Il berretto a sonagli»

Il berretto a sonagli richiama il copricapo del giullare di corte, del pagliaccio che fa ridere ma, come ogni pagliaccio, con quella vena di tristezza che mischia il comico al tragico. Il ruolo di Ciampa, lo sfortunato scrivano “cornuto e silente” protagonista de Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello, Sebastiano Lo Monaco lo interpreta con tutta questa carica drammatica, come una studentessa gli chiede alla fine della matinée che ha raccolto nella platea del “Flavio” una pletora di liceali.

Il sessantenne attore siciliano non si sottrae al dialogo con gli alunni che hanno seguito la prima delle due rappresentazioni al teatro reatino e chiarisce che per il suo conterraneo la forza drammatica sta proprio in questa fusione e il primo interprete della commedia pirandelliana lo fece dando la massima espressione al ruolo tragicomico del personaggio.

Un doppio appuntamento, dunque, per questo sabato che, con la celebre pièce che l’autore agrigentino riprese da due sue novelle rappresentandola in dialetto siciliano prima di trasporla in lingua nazionale, segna il terzo step – dopo Prévert a novembre e Agatha Christie a inizio gennaio – della stagione di prosa organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Rieti al “Vespasiano”. Il dramma pirandelliano va in scena al mattino per gli alunni dei licei classico, scientifico e pedagogico. Con loro Lo Monaco, introdotto dall’assessore Gianfranco Formichetti (che, nel giorno dedicato al martire san Sebastiano, non manca di formulargli anche gli auguri di buon onomastico), si intrattiene volentieri per un breve scambio di battute.

Non senza tessere l’elogio del magnifico teatro reatino, «che artisti da tutta Italia vengono a vedere e a sperimentare» per la grande potenza acustica che ne fa un pezzo raro e sognato da ogni attore: «Qui si può sussurrare e mi sentite… Ci si può recitare anche Checov» che, spiega l’attore, prevede proprio questo tipo di performances così “soft”. E detto da uno del suo calibro è un bel complimento.