Sebastiani e Festuccia: Excusatio non petita, accusatio manifesta

«Si potrebbero tradurre secondo il noto detto latino le esternazioni fatte dal Sig. Gianni Ciccomartino, in merito alla pubblicazione sui giornali delle richieste fatte dal Sindaco di Rieti tese al trasferimento presso il Comune di Rieti di una dipendente proveniente da altro comune.

Se non fosse che Ciccomartino, mai preso in considerazione e mai citato nel comunicato, parla di questioni non corrispondenti al vero ed ergendosi a paladino dell’Amministrazione a dimostrazione che è uno dei tanti badanti del Sindaco Petrangeli.

È evidente la reazione scomposta, potremmo dire da “animale ferito”, del sindacalista rosso, segno inequivocabile che le nostre denunce hanno colpito nel segno.

Se Ciccomartino vuole sguainare la spada dello scontro politico si candidi alle prossime elezioni, come abbiamo fatto noi, e, se verrà eletto, ci confronteremo sullo stesso piano. Oggi egli è soltanto colui che immagina, evidentemente, di essere la Cgil e di rappresentarla quasi nella sua interezza.

Detto questo, facciamo notare che, come dimostrano le carte, l’attuale Sindaco Petrangeli ha prima chiesto la mobilità della persona in questione e, una volta tramontata l’ipotesi dello “scambio” a cui Ciccomartino fa riferimento, ha reiterato la richiesta attraverso l’istituto del comando. Dopo essere venuta meno l’ipotesi di far transitare dal Comune di Forano un altro iscritto cigiellino che avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di funzionario alle attività produttive, posto in seguito promesso all’altra dipendente oggetto della querelle.

Questo è quello su cui volutamente e furbescamente tace Ciccomartino.

Che invitiamo invece a fare maggiore attenzione alle affermazioni quando queste vengono pronunciate gratuitamente poiché al consigliere Sebastiani “non dà da mangiare la Ugl” come erroneamente sostenuto, non essendo lo stesso direttamente dipendente della citata organizzazione ma di un ente di servizio economicamente ed organizzativamente diverso dall’organizzazione promotrice.

A differenza del Ciccomartino chi scrive viene pagato andando regolarmente tutti i giorni a lavorare, mattina e pomeriggio, e non è uno dei 700 mila rappresentanti sindacali (un numero pari a sei volte i carabinieri attualmente in servizio in tutta Italia), in distacco o in aspettativa, che costano alle tasche dei cittadini qualcosa come 126 milioni di euro l’anno.

A buon intenditor poche parole.

Riguardo al consigliere Festuccia la correttezza dell’informazione, che sta tanto a cuore al Ciccomartino, dovrebbe indurlo a dire anche che il consigliere “condannato” lo è tale, come ogni altro comune cittadino, alla fine del terzo grado di giudizio.

E’ chiaro che questo tipo di opposizione ha iniziato a dare fastidio a più di qualcuno ma è quella che abbiamo deciso di portare avanti in maniera decisa e senza sconti a nessuno, a differenza di quella fatta dall’allora opposizione, oggi al governo della Città, che non è stata sufficientemente incisiva permettendo al centro destra di guidare il Comune per ben dieciotto anni, prima di diventare, a sua volta, minoranza. La storia di questi ultimi due decenni, caro Ciccomartino, te lo insegna.

Con noi non si fanno accordi di Palazzo e non chiederemo nulla. Non ci interessa non andare a lavorare.

Facciamo solo il nostro dovere di controllo e garanzia, che è il compito primario che spetta all’opposizione».

Lo dichiarano i consiglieri comunali Andrea Sebastiani della Lista Civica Rieti che Sviluppa e David Festuccia della Lista Civica Città Nuove.

One thought on “Sebastiani e Festuccia: Excusatio non petita, accusatio manifesta”

  1. Gianni

    Perdonali Signore, perché non sanno quello che dicono. E non sanno neanche usare la calcolatrice. Tranne forse quando si tratta degli affari loro…
    A buon intenditor…

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