Scolopi, una storia di 300 anni

Di quel locale tanti ricordano i giochi e gli studi, le partite a bigliardino e il cinema. Quella Sala Calasanzio che, come la retrostante chiesa di S. Scolastica trasformata in auditorium, è oggi in comodato alla Fondazione Varrone, porta nel nome la memoria del carisma del santo spagnolo i cui seguaci tanto hanno operato, qui e in altri luoghi, a servizio della Chiesa e della società reatina. Non poteva esserci cornice migliore che l’accogliente sala convegni intitolata a san Giuseppe Calasanzio per la presentazione del volume con cui l’avvocato Gianfranco Paris ha voluto ripercorrere i passi dei padri delle Scuole Pie nella realtà locale. Gli Scolopi a Rieti e in Sabina. Discepoli di san Giuseppe Calasanzio, paladini della prima e più autentica scuola popolare al mondo, il titolo del volumetto con cui Paris ha inteso rendere omaggio ai religiosi fattivamente operanti a Rieti dalla fine del Seicento ad anni recenti. Sotto la sua conduzione Paris, rispolverando in gran parte vecchi articoli del suo Mondo Sabino, dà la parola, nelle pagine del libro, al professor Goffredo Cianfrocca e all’appassionato studioso Luciano Tribiani, cui si aggiunge una ricostruzione storica a firma di padre Vincenzo Vitillo. Diversi contributi riguardo il carisma calasanziano in generale e nello specifico della realtà sabina: dall’intuito iniziale del santo per l’educazione dei fanciulli privi di ogni istruzione all’avvio di storiche esperienze scolopie nella Sabina romana e reatina (chi si ricorda che i Chierici delle Scuole Pie furono presenti anche all’abbazia di San Salvator Maggiore?), fino all’arrivo in città nel 1698, chiamati per animare il Collegio pubblico dal Comune d’intesa col vescovo Vicentini che li accolse inizialmente in Seminario; dal Guinigi vennero poi collocati nella chiesa di S. Giovanni in Statua, nella piazza centrale, ove sarebbero rimasti fino al 1929 quando fu abbattuta per edificare l’hotel Quattro Stagioni. Ebbe luogo allora il trasferimento in S. Scolastica. Nella chiesa già benedettina di via Varrone gli Scolopi sarebbero rimasti fino agli anni Ottanta, quando si trasferirono nella parrocchia del quartiere Micioccoli, per poi purtroppo lasciare definitivamente Rieti nel 1997. Anni carichi di ricordi, come hanno testimoniato diversi reatini presenti alla presentazione e due degli Scolopi più legati all’esperienza reatina che non sono voluti mancare: padre Giuseppe Venturi e padre Claudio Marinucci.

[download id=”614″]