Salute? Ci metto la firma!

Alto numero di adesioni per la petizione popolare promossa da Cittadinanzattiva per salvare la sanità reatina ed i servizi ospedalieri in crisi.

I cittadini che hanno già firmato, sono più di mille e altri potranno farlo presso i banchetti in piazza Vittorio Emanuele II e al centro commerciale Perseo. Alcuni i punti fermi su cui sta spingendo Cittadinanzattiva. A spiegarli è uno dei promotori dell’iniziativa, Antonio Ferraro.

Antonio quali sono le risposte e gli interventi che chiedete?

Quello che vorremmo sono risposte immediate in merito ai servizi offerti ai cittadini e al funzionamento dei reparti ospedalieri.

È proprio sui servizi e sulle condizioni, relative anche alle liste di attesa, di alcuni reparti che i cittadini lamentano gravi carenze.

Quello che manca è un controllo sul funzionamento dei Servizi Sanitari e i risultati dei Dirigenti. Controllo che potrebbe essere attuato anche dai cittadini stessi per portare ad un miglioramento immediato e concreto riguardo alle cure.

Inoltre riteniamo sia ora di dire basta e di eliminare gli sprechi che, ormai è certo, inizieremo a denunciare.

Quando si parla di una sanità mediocre, come pure di carenza di servizi a farne le spese sono sempre i cittadini. Infatti e come se non bastasse, con l’eliminazione o la riduzione dei servizi sanitari, viene messa a rischio la loro salute.

Qualcuno vi accusa di allarmismo infondato.

Se duecento operatori sanitari in meno, in due anni, con l’impossibilità di nuove assunzioni, reparti in grave crisi, due ospedali, Magliano e Amatrice, chiusi, servizi di eccellenza ridotti al minimo delle loro possibilità, tempi di attesa lunghissimi per esami diagnostici, il reparto maternità con le gestanti dirottate altrove, un’assistenza domiciliare ridotta ai minimi termini sono allarmismo infondato allora non abbiamo capito nulla noi, come pure tutti i cittadini e gli operatori sanitari che si stanno ribellando alla situazione.

Durante la raccolta firme distribuite anche un opuscolo dove vengono forniti numeri e dati proprio sulla gestione della sanità. E non sono certo rassicuranti.

Se parliamo di sprechi sono gli stessi cittadini e gli operatori sanitari che hanno iniziato a segnalarne diversi con cifre astronomiche che potevano essere impiegate decisamente meglio.

Vogliamo fare qualche esempio?

Prendiamo la gara d’appalto da un milione e duecentomila euro in due anni per la manutenzione del verde e degli spazi pubblici nelle zone adiacenti gli edifici dell’Asl, o magari la stessa cifra impiegata per i “premi” per l’anno 2010 alla Dirigenza dell’Azienda. Per non parlare dei 40.000 euro di vaccini finiti nella pattumiera a causa dell’inefficienza del sistema di controllo sull’impianto elettrico, come pure dei tre milioni e mezzo di euro l’anno utilizzati per il servizio di riabilitazione a Collevecchio che è stato affidato a privati quando invece con tale cifra molti sarebbero stati i terapisti che potevano essere assunti spendendo decisamente meno ed offrendo un servizio migliore ai pazienti.

Anche nella sanità sembra che a pagare siano sempre i cittadini comuni.

Sia la Regione che il Governo hanno tagliato indiscriminatamente i servizi, ma si sono ben guardati dal mettere mano agli stipendi d’oro, quando con questi si sarebbero potuti assumere medici e infermieri. È facile tagliare sui servizi ai cittadini anche se i nostri amministratori e dirigenti dell’Asl continuano a sostenere di impegnarsi costantemente per difendere la sanità reatina e la salute dei cittadini. Ma i risultati non sono affatto soddisfacenti.

Vista la carenza di medici, primari e personale.

E la cosa più grave è che, mentre i cittadini puntano il dito su sprechi e compensi d’oro, la Regione Lazio non si è minimamente interessata per promuovere l’assunzione di medici, infermieri e tecnici per reparti e ambulatori. I soldi nelle casse della Regione sono finiti, ma non ci sembra proprio siano stati utilizzati per il bene dei cittadini.

E il successo della raccolta firme promossa da Cittadinanzattiva lo dimostra.

Quello che chiedono i cittadini, chi ha firmato, chi lo farà, ma anche chi non si avvicinerà ai nostri banchetti, è che i diritti dei malati vengano rispettati e che la Dirigenza dell’ASL dia le dimissioni e rinunci a tutti i “premi” stipendiali che non merita. È ora che siano i cittadini a controllare e vigilare sull’operato per tutelare il diritto alla salute per tutti.

Fino a quando proseguirà la raccolta firme?

Andremo avanti fino a fine ottobre in piazza Vittorio Emanuele, nel piazzale del Centro Commerciale Perseo e fuori dall’ospedale De’ Lellis, oltre a ulteriori luoghi che, di volta in volta verranno comunicati.