Rieti Virtuosa: «Salvare il servizio civile a Rieti per i 36 volontari: serve una riorganizzazione interna»

«Il servizio civile a Rieti è al collasso perché l’amministrazione uscente non è stata in grado di assicurare il rispetto degli impegni presi con l’ufficio nazionale del servizio civile. Il funzionamento dei progetti di Servizio Civile Nazionale, infatti, è fondato sul rispetto da parte degli enti proponenti di un meccanismo tecnico ed amministrativo molto rigido: alla presentazione del progetto occorre indicare le attività che verranno svolte, le risorse materiali assegnate ed i nomi dei responsabili (OLP operatori locali di progetto, responsabile amministrativo, responsabili della formazione, responsabile informatico, selettore, formatori)».

È quanto si legge in una nota del Movimento Rieti Virtuosa che aggiunge: «Il progetto 2012-2013, approvato con delibera di giunta Comunale e consegnato entro il 28 marzo 2011, è in realtà un insieme di 15 progetti per 36 volontari. Nella compilazione del “formulario” il proponente ha quindi coinvolto – con impegno dichiarato alla Presidenza del Consiglio ed alla Regione Lazio – almeno 15 operatori con incarichi di minimo 10 ore settimanali senza garantire la contrattualizzazione di tali incarichi a copertura totale del progetto e creando così le premesse affinché i 36 giovani selezionati si trovassero a confrontarsi già con l’incertezza della pubblica amministrazione».

«Di pari passo – spiegano da Rieti Virtuosa – le persone che finora hanno coordinato i progetti di servizio civile, formate con notevole impegno finanziario dalla Regione Lazio (tramite l’agenzia ASAP) per poter gestire i progetti di SCN, si trovano ora nell’imbarazzante situazione personale di dover essere responsabili dell’attuazione di un progetto senza poter effettivamente realizzarlo. La prima domanda che viene da porsi è se fino ad oggi il Comune si è adoperato per formare il personale interno o se abbia preferito delegare completamente ad esterni i ruoli di coordinamento e di progettazione. Non vorremmo che il Comune ora rischiasse di perdere l’accreditamento in quanto non più in possesso delle professionalità minime nominativamente indicate».

«Arrivati a questo punto critico – si legge ancora nel comunicato – non possiamo che rivolgerci all’attuale amministrazione, la quale dovrebbe tempestivamente verificare tramite la piattaforma informatica “Helios” se sono state trasmesse le graduatorie degli idonei selezionati e la documentazione amministrativa personale. Sarebbe grave se la dirigenza non avesse preteso questo passaggio di consegna per garantire la presa di servizio dei volontari».

Secondo i componenti di Rieti Virtuosa la soluzione possibile, «partendo dal presupposto che le graduatorie siano state o saranno inviate», consiste nel riassetto del servizio civile con l’affidamento della responsabilità dello stesso a personale strutturato e l’avvio di una trattativa con gli Uffici Nazionale e Regionale del Servizio civile tramite la quale il comune si impegni a:

  • realizzare i progetti facendo svolgere effettivamente ai volontari le attività previste nei servizi e nei settori per i quali Rieti è stata ammessa al bando
  • indicare il responsabile di servizio civile interno all’Ente o in alternativa personale strutturato messo a disposizione da altre amministrazioni
  • organizzare le ore di formazione generale con formatori accreditati dall’Ufficio Nazionale del Servizio Civile
  • avviare la formazione specifica per i volontari

Il movimento civico pone inoltre un ulteriore problema: «il 30 settembre gli enti dovranno presentare i nuovi progetti e occorre verificare se il Comune detenga il sapere e le conoscenze necessarie per potercela fare». Di conseguenza propone di «trattare sull’immediato con i due referenti istituzionali di Regione Lazio ed Ufficio nazionale Servizio civile, chiedendo aiuto ad altre amministrazioni pubbliche che operano nel ramo» e «riavviare il servizio civile con personale interno e riavviare la formazione degli operatori in modo da poter redigere i bandi 2012».