Rieti, Sindacati duri con il Comune: è ora di cambiare passo

Le segreterie confederali provinciali di Rieti di Cgil, Cisl e Uil, in relazione alla predisposizione del bilancio preventivo 2015 del Comune di Rieti, «condannano lo stato delle relazioni industriali in essere con l’Amministrazione comunale del capoluogo».

Su tale argomento, infatti, fanno presente che «dal Comune stesso in data 6 agosto 2015 era pervenuto un file di 699 pagine contenente i soli dati numerici del bilancio preventivo, senza una scheda di commento né relazione accompagnatoria».

Secondo le sigle, «Quanto sopra, denota la totale indisponibilità dell’attuale Amministrazione Comunale di Rieti a voler intessere con le organizzazioni sindacali confederali un autentico percorso di collaborazione (nella reciprocità di posizione), annunciato solo a parole ma, di fatto, eluso totalmente»

Secondo le organizzazioni, infatti, l’invio delle 699 pagine «connota un insulto alla intelligenza» nonostante le stesse «a giudizio dell’Assessorato, dopo aver letto tutti i numeri delle singole schede, avrebbero dovuto trarre idee e proposte operative».

«Il tutto palesa, altresì, una insipienza progettuale che preoccupa davvero per il futuro del Comune Capoluogo perché, ancora una volta, la Giunta Municipale di Rieti non appare in grado di articolare una manovra tale da prevedere, anche e soprattutto, un benché minimo progetto di sviluppo della città» sottolineano i sindacati, lamentando, in particolare, che «il Sindaco e l’Assessore Bigliocchi continuano a sottrarsi dall’illustrare analiticamente la destinazione delle risorse introitate».

«La stessa annunciata tassa di soggiorno – sottolineano Filippi (Cgil), Mancini (Cisl) e Paolucci (Uil) – non serve a nulla se sul turismo non si investe in maniera organica e non episodica, come pure la tassa per lo sfruttamento del sottosuolo (a carico delle società erogatrici di servizi) potrebbe fungere da deterrente verso le società medesime nel processo di ammodernamento del capoluogo e delle stesse frazioni».

I sindacalisti insistono, invece, per reclamare «una lotta costante nei confronti dell’evasione fiscale e l’applicazione del criterio di progressività sul versante dell’applicazione delle aliquote, fin troppo elevate e ormai al massimo (e non dimenticando la prevista riarticolazione della tassa sui passi carrabili e simili)».

Cgil, Cisl e Uil si dicono inoltre «davvero preoccupate» per la situazione dei «servizi sociali in genere» (ex Manni, Assistenza e trasporto alunni scuola superiore disabili che a settembre cesserà, servizio scuolabus in dismissione, servizi cimiteriali considerati da esternalizzare), per la «problematica gestione del Mattatoio» (con i continui affidamenti a cooperative «dal futuro assai precario»), come pure per «i rapporti con ASM» (Bilancio ancora da approvare, riduzione Cda, impugnazione transazione sul debito, «non dimenticando la qualità del servizio erogato, con la città sempre più trascurata nella pulizia globale e che dà l’idea, specie in alcuni quartieri o nelle stesse frazioni, di vero abbandono»), mentre attendono di conoscere «quali siano i criteri per ridurre le consulenze e le spese legali, quale sia la necessità a livello di dirigenti e quali caratteristiche di reclutamento verranno applicate».

Per il resto, Cgil, Cisl e Uil hanno già fornito al Comune e alla stessa Regione Lazio, «i dieci punti principali su cui impostare il rilancio del territorio comunale e provinciale: e invece, un siffatto confronto sul Bilancio di previsione 2015 (ma non solo), dimostra che l’attuale Amministrazione Comunale di Rieti, nel suo ‘non fare’, procede giorno per giorno, navigando più o meno a vista, evidenziando una incapacità a gestire il presente e, quindi, lo stesso futuro».

«Perché – sottolineano i sindacalisti – un Comune capoluogo che delega alla Regione la decisione sul completamento della Rieti-Torano (col rischio di perdere lo stanziamento in essere), mentre sul raddoppio ancora possibile della Salaria per Roma fa finta di niente e tergiversa, guardando altrove; un Comune capoluogo che non decide sul recupero delle aree ex-industriali (compresa la bonifica integrale delle residue) oppure strizza l’occhio al privato amico di turno; un Comune capoluogo che non prende posizione sul problema acqua pubblica; un Comune capoluogo che rimane passivo sul possibile progetto di rilancio del Terminillo; un Comune capoluogo che subisce le penalizzazioni regionali sul versante del trasporto pubblico: un Comune di Rieti così gestito impone un cambio di passo nel modo di amministrare».

In conclusione Cgil, Cisl e Uil «riconfermano la piena disponibilità a un confronto ad ampio raggio che, ripartendo proprio dal Patto per Rieti del 22 febbraio 2014, porti a una programmazione seria e continuativa per il futuro della città che merita di tornare il centro di riferimento della provincia sabina».