Restaurati i dipinti della chiesa di Ornaro

Dopo un sapiente e impegnativo lavoro di restauro eseguito dalla Ditta Cecilia Gugliandolo e promosso dalla Fondazione Varrone, i dipinti cinquencenteschi della Chiesa di S.Antonino di Ornaro Alto sono tornati all’antico splendore.

Riconsegnati alla comunità ornarese durante una cerimonia di inaugurazione, gli affreschi di pregio sono testimonianza dello straordinario patrimonio artistico e culturale italiano come ha ricordato il Presidente della Fondazione Varrone, Innocenzo de Sanctis – Si tratta di un’ operazione di grande rilveanza non solo artistica, ma anche sociale e in termini di sviluppo turistico, promossa dalla Fondazione Varrone che ha accolto la proposta della Confraternita di S.Antonino di Palmier e di un’intera collettività che trova il suo fulcro, il suo cuore pulsante in questa Chiesa che è un punto di riferimento sociale, spirituale, un luogo di scambio, di incontro, di confronto di arte – .

Il Priore della Confraternita di S.Antonino, Alessandro Di Giuliani ha ringraziato pubblicamente la Fondazione Varrone per questa opera che la comunità attendeva da oltre mezzo secolo.

La Confraternita nata nel 1614, ad Ornaro dopo alterne vicende è tornata ad essere operativa negli ultimi anni e si è prodigata per perorare la causa della riqualificazione della Chiesa e del restauro dei dipinti alcuni di quali firmati dalla bottega Torresani – “ Non avremmo mai potuto riqualificare questi prestigiosi dipinti senza il sostegno della Fondazione Varrone che ringrazio a nome di tutta la comunità ornarese che da decenni attendeva di rivedere gli affreschi nella loro originaria e preziosa fattura – ha sottolineato il Priore.

Questo restauro è inserito in un più ampio e articolato progetto che la Fondazione Varrone sta perseguendo da molti mesi in tutto la provincia con l’obiettivo non solo di recuperare i pregiati affreschi di molte Chiese del territorio provinciale, da Antrodoco a Poggio Mirteto, da Roccaranieri a Castelfranco, ma anche con la finalità di mettere a disposizione dei visitatori le opere d’arte restaurate, condizione richiesta dalla stessa Fondazione prima di programmare ogni intervento stesso di recupero.


Note:

All’ultimo quarto del secolo XVI può datarsi la decorazione pittorica del presbiterio della chiesa di Sant’Antonino ad Ornaro Alto: nell’arco trionfale, fu sviluppato il tema dell’Annunciazione, nel catino absidale, convenzionalmente scandito su due diversi registri, furono raffigurati i dodici Apostoli con i loro emblemi parlanti e l’Assunzione della Vergine.

Il vasto affresco, recentemente restituito alla sua integrità da un accurato lavoro di restauro conservativo, presenta i tratti inconfondibili della tradizione pittorica del maturo Cinquecento, ed in particolare è riconducibile al consumato lessico pittorico della bottega dei Torresani.

A Rieti l’opera più importante a cui cooperano i Torresani di prima e seconda generazione è il grande Giudizio Universale realizzato tra il 1562 e il 1564 presso l’oratorio della confraternita di san Pietro Martire (stralcio della relazione Dott.ssa Ileana Tozzi)