Raffaelo, maestro di umanesimo

Una sapiente rilettura in vista del quinto convegno ecclesiale di Firenze

Quando nel 1509 Raffaello Sanzio raggiunse la corte papale, gli venne subito affidata una importante commissione, realizzare in pittura le tre Idee fondamentali della filosofia neoplatonica: il Vero, il Bene ed il Bello. Il Sanzio consegnò a Giulio II uno dei più grandi capolavori della storia dell’arte e della cultura umanistica: la “Stanza della Segnatura”, con la “Disputa del Sacramento”, il “Parnaso” e la “Scuola di Atene”. Questa impresa potrebbe essere letta come il testamento universale della scuola, espressione alta del pensiero umanista, che guardava l’Uomo come il centro del mondo. L’affresco è come una maestosa e scenografica assemblea (ben cinquantotto le figure) a cui convengono i più grandi pensatori e filosofi del mondo classico. Ma a pensarci bene, oggi è anche una splendida tappa da rivisitare, in vista del Quinto convegno ecclesiale della Chiesa italiana, in programma a Firenze (9-13 novembre) che pone al centro della sua riflessione “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”.

Personaggi centrali della composizione sono Platone e Aristotele, il primo reca nella mano sinistra la sua opera più famosa il “Timeo” e con la destra punta il dito verso il cielo, per indicare il luogo deputato al pensiero ideale, ovvero la fonte del pensiero platonico. Aristotele, filosofo pragmatico e concreto, regge con la sinistra il suo libro l’“Etica” mentre, in opposizione al gesto di Platone, apre il palmo della mano destra verso la terra, per significare la filosofia sperimentale. Platone e Aristotele sono le due fonti principali da cui nascono le grandi scuole filosofiche del mondo antico e moderno. La scena va man mano allargandosi e la composizione si sviluppa con una serie di gruppi simmetrici: c’è Socrate intento nei suoi dialoghi, Pitagora rappresentato nell’atto di annotare in un taccuino alcuni appunti mentre un discepolo tiene una piccola lavagna dove è disegnata la suddivisione pitagorica dell’ottava, ovvero le cosiddette concordanze musicali. C’è poi il gruppo che si stringe attorno ad Euclide, chino ad effettuare le misurazioni con il suo compasso e, accanto a lui, ci sono Zoroastro che regge la sfera celeste e Tolomeo col il globo terracqueo. E così Parmenide, Alcibiade e anche una donna, Ipazia la celebre matematica egiziana del IV secolo d.C. Raffaello va ben oltre la citazione elegiaca del mondo antico, la “Scuola di Atene” non è solo un’eterea e malinconica citazione di un mondo che non c’è più, al contrario è l’apologia della cultura e della sapienza che sono sempre in dialogo con il presente. Infatti Platone ha le sembianze di Leonardo da Vinci, Euclide quelle di Donato Bramante, e tra i discepoli ritroviamo altri personaggi del tempo come Federico Gonzaga, Baldassarre Castiglione, e Raffaello stesso. Stupendo è l’omaggio che il Sanzio fa al suo rivale Michelangelo Buonarroti, rappresentato come Eraclito accanto ad un plinto marmoreo ed isolato nella sua unicità, come un moderno pensatore solitario.

Se la meravigliosa bellezza dell’affresco può rapire il cuore, il messaggio sotteso che l’opera comunica al mondo è al pari di una raffinata speculazione. I personaggi che compongo l’opera svolgono i dialoghi e le azioni in un luogo aperto, questo sia perché gli antichi filosofi insegnavano nelle agorà, sia perché l’insegnamento deve essere aperto a tutti senza distinzioni e discriminazioni, ed infatti sono presenti il mussulmano Averroè, il glossatore di Aristotele, il lascivo Epicuro e il malinconico Diogene. Inoltre alle spalle di questi pensatori si nota un grandioso edificio in costruzione, identificabile con la nuova Basilica di San Pietro. L’edificio indica che la scuola e la cultura sono come un grandioso tempio in costruzione, sempre in comunicazione tra passato e presente e dove tutti possono partecipare alla sua edificazione, perché è un diritto-dovere dell’uomo quello della conoscenza. “Causarum Cognitio”, questa è la grande lezione che Raffaello ha voluto lasciare attraverso la sua “Ottima Scuola”.