Provincia, i sindaci sul piede di guerra

«Esprimiamo preoccupazione sulle sorti della Provincia di Rieti, soprattutto sui servizi che venivano dati ai cittadini!»

Lo si legge in una nota diffusa da CGIL FP, CISL FP Roma Capitale Rieti e UIL FPL, in cui si spiega: «Da oggi 3 marzo 2016 con la pubblicazione della delibera Regionale che assorbe parte del personale, provinciale, inizia il caos istituzionale. In provincia di Rieti resta un solo dirigente part-time (il Ragioniere!) che si dovrebbe occupare di: Affari Generali, Contabilità, Viabilità (anche di polizia locale a dirigere le poche unità rimaste a vigilare sulle materie fondamentali) ecc.».

«I dipendenti brancolano nel buio! Chi farà cosa? L’improvvisazione sarà sovrana!» ironizzano i sindacati. «Ne si può contare su un Segretario Generale in servizio poche ore la settimana (solo giovedì). In caso di nevicate (visto che stiamo a marzo) ci potrebbe essere il rischio di un coordinamento non tempestivo. Ulteriore confusione se non più grave è quella dei servizi relativi: all’ambiente (autorizzazioni ambientali- vincolo idrogeologico – urbanistica); allo sport e turismo, a caccia e pesca ecc. che fino a ieri erano svolti dai dipendenti della Provincia di Rieti e che da oggi dovrebbero fare gli stessi lavoratori alle dipendenze della Regione Lazio, che non si è preoccupata minimamente di assicurare la continuità del servizio».

«Se in aritmetica vale il pronunciato: “cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia”, in politica accade anche il contrario! La vicenda del riordino delle Province, partorita demagogicamente, è nata male e finirà peggio. Soprattutto per Rieti. Registriamo – proseguono CGIL, CISL e UIL – come già detto a più riprese l’assenza della politica. Abbiamo chiesto, da quasi un mese, al Presidente della Provincia di Rieti un incontro per discutere dei problemi organizzativi, ma l’incontro ci viene negato, veniamo a conoscenza, invece, di micro organizzazioni adottate o in via di adozione che, in questa fase di estrema incertezza e di assenza di una macrostruttura di quello che sarà l’Ente di Area Vasta, potrebbero solo provocare preoccupazione e malcontento tra i dipendenti».

«A tutto questo – concludono i sindacati – risponderemo con ulteriori azioni, nessuna esclusa, affinché i servizi al cittadino non vengano penalizzati da scelte sbagliate».