Pomeriggio “in famiglia” per l’Azione Cattolica reatina

Un pomeriggio domenicale “in famiglia” per l’Azione Cattolica reatina, ritrovatasi nel salone di S. Maria Madre della Chiesa per un momento di condivisione e ascolto di testimonianze su che cosa significhi essere “famiglia di Ac”. Ad aprire l’incontro ospitato dalla parrocchia del quartiere Micioccoli, la presidente Silvia Di Donna, fresca di riconferma alla guida dell’associazione diocesana, assieme all’assistente unitario don Zdenek Kopriva.

Diversi adulti – e i rappresentanti dei giovani – hanno ascoltato la riflessione dei coniugi Maurizio e Daniela Bellomaria, appartenenti alla parrocchia S. Barnaba: una vita tutta per l’Ac, la loro, che hanno maturato nell’associazione la loro esperienza di crescita e di servizio ecclesiale, speso dal livello parrocchiale a quello diocesano (Daniela è stata presidente Ac nella diocesi di Roma ed è ora presidente in parrocchia), fino al servizio svolto nel centro nazionale, dove i coniugi sono stati responsabili dell’area Famiglia & vita.

La loro testimonianza è stata proprio sul valore del vivere l’esperienza associativa ed ecclesiale con un sapore “familiare”: sia nella viva attenzione verso le famiglie, cominciando dalle famiglie degli acierrini spesso bisognose di una speciale cura che la Chiesa non sempre riesce ad avere, sia nell’organizzare e nel sentire la vita stessa associazione con quella dimensione di “famiglia” che significa saper dare il giusto spazio all’unitarietà, condividendo le responsabilità e le iniziative tra i diversi settori (Acr, giovani, adulti) in un sentire comune, e non facendo mancare momenti in cui tutti i soci, dai piccolissimi agli anziani, possano ritrovarsi insieme, come avviene in ogni famiglia, dove ciascuno ha le sue esigenze e i suoi ritmi legati alle diverse fasce d’età (da curare con attenzioni specifiche) ma ci si sente una cosa sola e si vivono insieme alcuni momenti determinanti.

Ma una famiglia evangelicamente fondata deve essere aperta all’esterno ed essere strumento della charitas Dei: così l’Ac nel suo aprirsi alle povertà del territorio. Cosa che, nella “famiglia” diocesana, è oggi in particolare l’emergenza terremoto. È così partito il progetto dell’Ac di Rieti per aiutare Accumoli ed Amatrice, concretizzatosi nel sostegno alle aziende locali, cominciando dalla cooperativa zootecnica Rinascita 78 di Illica, con cui si è avviato un “feeling” come Ac diocesana per aiutare questa attività impegnata in allevamento e produzioni bioagricole e alimentari a ripartire dopo il dramma. Ad essa si è aggiunta poi un’altra piccola azienda a conduzione familiare presente a Terracino. Verso tali realtà economiche presenti nelle due frazioni di Accumoli vengono convogliate le tante offerte di solidarietà che arrivano da realtà di Ac e non da diverse parti d’Italia (il progetto e le modalità di contribuzione sono spiegate sul sito www.azionecattolicarieti.it).

La seconda testimonianza dell’incontro l’ha così portata la signora Sandra Piccioni, vice presidente della coop di Illica, che ha raccontato come in paese si sia vissuto il dramma del sisma proprio con il sentirsi uniti come una famiglia e di come la solidarietà, non soltanto quella materiale attraverso gli aiuti economici ma ancora più quella dell’affetto e della condivisione spirituale da parte di tanti, costituisca per questa gente ciò che offre la forza per andare avanti e non arrendersi.