I martiri di oggi sono perseguitati, calunniati, uccisi perché fedeli all’unico pane che sazia e cioè Gesù. Papa Francesco, nell’omelia della messa del mattino a Casa Santa Marta, prende spunto dalla storia del primo martire della Chiesa, Santo Stefano, per gettare ancora una volta una luce sulla drammatica condizione di tanti cristiani nel mondo. “La storia di Stefano – afferma – segue gli stessi passi di quella di Gesù”. Parlava nel Sinedrio con la saggezza dello Spirito Santo ma parlava a cuori induriti e ad orecchie sorde. “La Parola di Dio – soggiunge il Papa – sempre dispiace a certi cuori, dà fastidio perché ti interpella”.