L’8 gennaio dovevo accompagnare con la mia autovettura la mia anziana madre in Cattedrale per partecipare alla solenne apertura dell’Anno Eucaristico alle 18. Poiché l’utilizzo dell’autovettura si rendeva necessario, essendo ella non in grado di camminare per lungo tratto per ragioni di salute, mi sono diretta verso la Piazza salendo da Via Cintia, ma ho trovato il varco attivo. Perciò avrei dovuto fermarmi presso Piazza Sanizzi.
Naturalmente mia madre ha dovuto rinunciare per a recarsi in Cattedrale per l’evento. Fortunatamente, ha potuto assistere alla celebrazione della Messa a San Domenico, costretta tuttavia ugualmente a camminare con disagio sui sampietrini e per un lungo tratto, operazione faticosa per una persona con deambulazione ridotta.
Per quanto mi riguarda ho tentato di parcheggiare sempre sulla succitata piazza, la quale come pure tutte le vie limitrofe, era intasatissima di auto. Perciò ho percorso tante e tante volte le vie della zona nella speranza che si liberasse qualche posto e poter andare a riprendere la mamma. Infine, sconsolata ho parcheggiato, sì, ma malamente.
Sono rimasta quindi sul posto per evitare che mi si contravvenzionasse. Finché la mamma è tornata da sola a passi di… lumaca e dolorante ai piedi. Un’altra volta ho preso la multa per pochi minuti di sosta davanti alla statua di S. Francesco, ancora una volta necessari per poter accompagnare mia madre in Chiesa.
Lì non avrei potuto proprio fermarmi. A questo punto mi chiedo se il non aver considerato le necessità di professione religiosa di tanti cittadini che si recano nelle chiese del centro precluse all’ingresso causa varco attivo, configuri la violazione di un diritto.
Oppure si crede che in Chiesa ci vadano solo bambini e atletici giovani? Mi risulta peraltro che chi si reca in centro con varco attivo e ne esce nella fascia oraria impedita all’ingresso, se vi si è recato per acquistare in negozi oppure per mangiare in ristorante può beneficiare di esonero dalla contravvenzione, se così è… non so se sbaglio, pari opportunità dovrebbero essere concesse anche ai credenti. Almeno finché ce ne sono!
Forse qualche correttivo alla gestione delle esigenze delle persone ci vorrebbe da parte del Comune di Rieti. Sicuramente si troverà una soluzione.
Dispiace per i disagi della nostra amica e sappiamo che non è la sola; quando si presentano tali necessità, con un paio di giorni di anticipo, si può interessare la Curia che trasmetterà alla Saba Italia il numero di targa della vettura di cui si chiede l’autorizzazione temporanea a transitare e sostare, perché si possa assistere alle celebrazioni.