Dipingere facendo leva sulle sfumature di un solo colore. Non un semplice esercizio di stile, ma una sfida per la pittura alla riduzione dei mezzi, alla gestione attenta delle risorse. Eppure è un panorama plurale, ricco di note diverse e interpretazioni anche molto distanti tra loro la mostra “Monocromie” curata da Alessandro Melchiorri e padre Marcello Bonforte in occasione del Giugno Antoniano Reatino.
Per il terzo anno consecutivo, sono esposte nella Sala della Colonne del chiostro di Sant’Agostino opere di un nutrito gruppo di autori, reatini e non solo.
«La monocromia è un genere indagato soprattutto a partire dai primi anni del ‘900», spiega padre Marcello, frate minore, ma anche appassionato pittore. Gli esempi potrebbero andare da Malevič a Fontana, fino a certe opere di Mondrian, ma i linguaggi pittorici in mostra sono i più vari, dal figurativo all’astratto, e colgono la capacità del colore di creare spazio, di suggerire movimento, di raccontare la profondità del mondo.
La mostra, inaugurata ieri, resterà aperta fino al 26 giugno.