L’Immigrazione secondo i giovani retini: “Costruiamo ponti… non muri”

Lunedi 30 maggio si è svolta la presentazione del libro Costruiamo ponti… non muri e del progetto “Abbatti il muro”, che vede protagonisti gli alunni delle classi prime e seconde degli I.I.S. Celestino Rosatelli e Luigi di Savoia, con il patrocinio del Centro Locale Intercultura di Rieti

Nella tarda mattinata di lunedì 30 maggio, presso l’Aula Magna dell’I.I.S. Celestino Rosatelli è stato presentato, dai ragazzi delle classi I e II MAT seguiti dalle docenti Enrica Rinalduzzi e Serenella Chiuppi e dai ragazzi della classe 4c dell’I.I.S. Luigi di Savoia seguiti dalla prof.ssa Ilaria Simeoni, il progetto “Abbatti il muro” che ha dato vita al libro Costruiamo ponti.. non muri.

Il progetto è nato dalla proposta della rete Promossi e subito sostenuto da Intercultura.

L’incontro, che ha riscosso molto successo ed una larga affluenza, ha visto la partecipazione attiva di molti personaggi rilevanti della nostra cittadina, primo fra tutti il consigliere regionale Daniele Mitolo, il quale ha definito questo progetto «una bellissima iniziativa che ha proposto un importante accostamento tra intercultura e problematiche attuali».

Presentatrice dell’esposizione è stata la prof.ssa di italiano e storia Enrica Rinalduzzi che ha esordito introducendo il progetto, a cui è stato dato inizio a settembre 2015 e che ha visto il susseguirsi di più fasi, spiegate poi dai ragazzi con l’aiuto di un video di presentazione.

In questi lavori hanno collaborato classi aperte, gli studenti italiani si sono incontrati e confrontati con i loro compagni stranieri, abbattendo quelle barriere scolastiche e soprattutto culturali che vengono denunciate nel loro libro.

Prima di lasciare la parola agli studenti, veri protagonisti di questa iniziativa, è intervenuto il dirigente scolastico dell’I.I.S. Celestino Rosatelli, la prof.ssa Daniela Mariantoni, che ha ringraziato i ragazzi per il loro impegno e ha sottolineato l’importanza di essere «cittadini attivi» della società.

Ulteriori elogi a questi ragazzi e al loro lavoro sono stati fatti dalla referente della rete Promossi, nonché madre di questo progetto, Flavia Rossocci e da una rappresentante dell’associazione Intercultura.

Proprio la signora Rossocci, durante il suo intervento, ha spiegato l’idea base che sta dietro al progetto “Abbatti il muro” ovvero la volontà di creare un team building, per permettere alle otto scuole partecipanti della regione Lazio di lavorare insieme in modo organico e finalizzato a far acquisire ai ragazzi una competenza interculturale.

«Il mio più il tuo, diventa il nostro» ha detto la signora Rossocci lasciando la parola agli studenti degli I.I.S. Celestino Rosatelli e Luigi di Savoia che, nel raccontare il loro lavoro, hanno mostrato grande empatia, superando gli stereotipi culturali che ultimamente raffiorano troppo spesso nella nostra società.

Con una discussione sui pregiudizi fra ragazzi italiani e stranieri, gli alunni hanno parlato delle differenze sul modo di vivere e delle difficoltà che gli immigrati incontrano quando arrivano nel nostro paese.

Le fasi che hanno portato alla pubblicazione del libro Costruiamo ponti.. non muri sono state quattro e sono iniziate sottoponendo i ragazzi alla proiezione del film Samba, uscito nei cinema nell’aprile di quest’anno, che riporta la difficile vita di un immigrato clandestino una volta giunto in Italia. Alla proiezione hanno fatto seguito le risposte ad un questionario elaborato dalle docenti delle scuole partecipanti.

La seconda fase ha visto un brain storming di parole chiave proposte dagli studenti: Leggi, Etnia, Cultura, Emigrante, Clandestino, Asilo Politico, Integrazione, Rifiugiato Politico.

Questi concetti sono stati oggetto di riflessione e di discussione tra i ragazzi e proprio la parola “Legge” ha permesso il passaggio alla terza fase costitutiva del progetto: lo studio della parte della legislazione italiana riguardante l’immigrazione confrontata con quella spagnola.

Durante l’esposizione, gli alunni dell’I.I.S. Celestino Rosatelli hanno fatto particolari riferimenti a leggi italiane e dei cenni sulla normativa spagnola che nel tempo hanno portato all’attuale concezione legislativa sugli immigrati.

La sincera partecipazione emotiva di questi giovani è stata apertamente dimostrata da uno studente dell’I.I.S. Luigi di Savoia che ha elogiato fortemente il coraggio di un suo compagno immigrato, frequentante l’I.I.S. Celestino Rosatelli. Il diciassettenne L., oggi sotto la tutela dell’associazione Arci (associazione che, tra le varie attività svolte quotidianamente, accoglie anche minori stranieri non accompagnati), nel raccontare come ha lasciato la sua famiglia per venire, da solo in Italia ha emozionato tutta la platea presente.

Alla relazione degli alunni è seguito poi l’intervento del consigliere regionale, il quale ha spiegato quanto in realtà sono simili le ricerche delle opportunità da parte dei giovani, che siano essi italiani o stranieri, la differenza sta solo nelle disponibilità di partenza che essi hanno.

Una particolarità che ha contraddistinto il libro di questi giovani alunni, ha precisato la prof.ssa Enrica Rinalduzzi, è stato l’utilizzo del “Tag Cloud”, un’applicazione propria dei giornalisti riguardante la grafica; infatti con questa applicazione si metteno in evidenza le parole più usate in un testo. I ragazzi, al termine della presentazione, hanno voluto spiegare secondo il loro punto di vista le parole più ricorrenti nei loro racconti svolti durante la fase di scrittura creativa, per esempio “partenza”, “viaggio”, “Immigrati”.

Infine è intervenuta Michela Morelli, rappresentante della casa editrice Funambolo, che ha pubblicato il libro Costruiamo ponti… non muri, precisando come la casa editrice abbia volutamente lasciato alcuni errori ortografici commessi dai giovani ragazzi stranieri che hanno partecipato alla scrittura del libro, proprio allo scopo di sottolineare quanto ininfluenti siano le diversità culturali, sociali e didattiche di questi ragazzi.

«È importante sentirsi cittadini del mondo»: questa toccante frase, pronunciata da una collaboratrice dell’Arci al termine della mattinata, si è concluso l’incontro e sulla base musicale della canzone “Ghali” sono stati consegnati degli attestati agli alunni aderenti al progetto, come premio per la loro fondamentale partecipazione.

Proprio questi giovani, che sono il futuro della società, hanno saputo sviluppare competenze didattiche e capacità relazionali che devono essere da esempio per tutti, in modo da poter far nascere quella coscienza interculturale che il progetto “Abbatti il muro” ha permesso di raggiungere ai suoi protagonisti.

Foto di Massimo Renzi.