Lavoratori di Provincia e Risorse Sabine: il punto di Regione, opposizione e sindacati

I lavoratori in esubero delle Province saranno assorbiti dalla Regione Lazio. Lo prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale del Lazio presieduta da Nicola Zingaretti che contiene la proposta di legge di recepimento della legge Delrio. Si tratta di 534 persone, 238 a Roma, 30 a Viterbo, 103 a Rieti, 38 a Latina e 125 a Frosinone.

L’Amministrazione regionale ha già individuato la copertura finanziaria per tutto il personale in esubero utilizzando le risorse precedentemente destinate alle province e il turn over regionale. La Regione specifica poi che il numero degli esuberi non comprende i dipendenti dei Centri per l’impiego provinciali e della Polizia provinciale oltre ai dipendenti delle società in house, per i quali serve un indirizzo nazionale previsto nel Decreto enti locali.

Figure, ha sottolineato infatti Zingaretti, di cui «il governo si farà carico». Il sottosegretario alla PA Angelo Rughetti ha infatti spiegato che «ieri il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto che prevede per la Polizia provinciale il passaggio nei ruoli dei Comuni, mentre per i Centri per l’impiego sono previsti 70 milioni l’anno per il 2015 e il 2016, in cui la continuità del servizio sarà garantita da convenzioni tra lo Stato e le Regioni».

«Noi – ha detto ancora Zingaretti – nel rispetto delle indicazioni della legge Delrio, abbiamo previsto fondi di assorbimento del personale in esubero delle Province e che, con funzioni diverse, verranno caso per caso valutati e dalle Province verranno da noi. Non e’ giusto che la drammatica situazione finanziaria venga scaricata sui lavoratori, che devono veder riconosciuto il diritto al lavoro. È un segnale – ha concluso Zingaretti – che era molto atteso per far uscire dall’incertezza tante famiglie».

«Dopo mesi di ritardi e di grandi mobilitazioni dei lavoratori della Città Metropolitana di Roma Capitale e delle Province del Lazio, eravamo in attesa di una convocazione concreta che permettesse l’avvio di un percorso condiviso tra la Regione Lazio e le parti sociali sulle problematiche del personale, invece abbiamo ricevuto in questi giorni due mere informative relative a mobilità, pensionamenti e ricollocazione di personale in altri enti, senza che sia stato aperto un vero tavolo di confronto su temi che interessano centinaia di lavoratori e di conseguenza le loro famiglie» commentano in una nota i segretari Generali Fp Cgil Roma e Lazio, Natale Di Cola, Cisl Fp Lazio, Roberto Chierchia, e UIL F.P.L. Roma e Lazio, Sandro Bernardini.

«Dobbiamo ancora una volta rilevare un comportamento sconcertante e un atteggiamento umiliante nei confronti di chi rappresenta i lavoratori da parte della Regione Lazio. Annunciamo fin da ora che non accetteremo alcuna imposizione su argomenti di questa portata ne tanto meno dictat da parte di chicchessia. Abbiamo già inviato la richiesta formale di apertura del tavolo di esame congiunto alla Regione Lazio e siamo in attesa della convocazione, purtroppo, dobbiamo già constatare che l’atteggiamento iniziale non è sicuramente quello necessario all’apertura di un confronto» concludono i sindacati.

«Ci dispiace constatare come per l’ennesima volta Zingaretti si dimentichi della provincia di Rieti. Infatti, apprendiamo che la Regione avrebbe trovato la copertura economica per assorbire 534 unità delle province. E questa è sicuramente una buona notizia. Allo stesso tempo, però, ci sono 106 lavoratori di Risorse sabine (partecipata della Provincia di Rieti) che, dopo la messa in liquidazione della società, rischiano il posto di lavoro. E tutto ciò nonostante gli esponenti del territorio, nominati e non eletti in Regione, pensiamo all’assessore Refrigeri e al consigliere Mitolo, abbiano promesso fondi a Risorse Sabine, che non sono mai arrivati» dichiara da parte sua il Capogruppo di Forza Italia della regione Lazio Antonello Aurigemma, che annuncia: «Adesso, presenteremo un nostro ordine del giorno per far ricordare al presidente Zingaretti, ai suoi nominati che rappresentano la provincia sabina, che Rieti e i suoi lavoratori fanno ancora parte del Lazio».

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