L’Anmil di Rieti alla prima Udienza Giubilare dell’Anno Santo

Con una folta delegazione anche l’ANMIL di Rieti era presente alla prima Udienza Giubilare dell’Anno Santo, in Piazza San Pietro, tra gli oltre 20.000 fedeli.

Forte commozione per l’ANMIL quando Papa Francesco ha salutato tutti i pellegrini presenti in Piazza, riservando al gruppo dell’ANMIL parole di conforto dimostrando grande attenzione per le vittime del lavoro: “La vostra presenza mi offre l’occasione per ribadire quanto sia importante la salute dei lavoratori e difendere sempre la vita umana, dono di Dio, soprattutto quando è più debole e fragile”. Un appello per la salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori che non può rimanere inascoltato.

Al termine dell’Udienza il Papa ha rivolto alcuni saluti speciali, recandosi prima ad abbracciare gli invalidi in carrozzina nel settore ai piedi del Sagrato e poi ad alcuni rappresentanti delle Associazioni presenti in Piazza e anche i due Soci di Rieti, Elio Sebastiani e Giuseppe Siviero.

Tra le numerose questioni sociali che stanno a cuore al Santo Padre – come si può evincere anche da molti dei suoi messaggi e dagli appelli levati sin dall’inizio del pontificato – più volte si è espresso con parole e sentimenti di vicinanza ai lavoratori, a quelli infortunati rimasti invalidi a causa del lavoro e alle loro famiglie, dimostrando di condividere l’importanza del tema della tutela di tutti i lavoratori e della loro salute minata da precarietà e dalla mancanza di sicurezza, che sono quasi sempre le principali cause di infortuni e malattie professionali.

Il Presidente nazionale ANMIL, Franco Bettoni, che ha avuto il piacere di stringere la mano al Pontefice, che lo ha benedetto e con il quale si sono scambiati alcune parole e Bettoni ha rappresentato tutta la propria partecipazione sulla gravità del fenomeno infortunistico. “In Italia, e non solo, avviene ogni giorno una vera e propria strage nei luoghi di lavoro: in media muoiono due persone al giorno per incidenti e quattro in seguito a malattie contratte sul lavoro. Senza contare che non abbiamo dati sul lavoro nero”, ha affermato Bettoni.

“Oggi siamo venuti a chiedere a Lei – ha proseguito il Presidente – che ci sostenga nella nostra guerra per la sicurezza sul lavoro e l’unico modo concreto è promuovere una cultura che coinvolga già i bambini e i ragazzi nelle scuole: è inammissibile che ancora oggi si muoia e ci si ammali lavorando”, ha sottolineato Bettoni.