La Ztl, il pianto e lo stridor di denti

Chi volesse mettersi a fare una ricerca sui giornali locali degli ultimi anni, per vedere quali temi sono maggiormente affrontati a Rieti, troverebbe di sicuro ai primi posti la Ztl.

L’argomento è di quelli che scaldano gli animi e portano allo scoperto le contraddizioni della città.

Solo negli ultimi giorni abbiamo assistito all’ennesima serrata degli esercenti e ad una convinta resistenza da parte del Sindaco e dell’Assessore Ubertini.

Il grido di dolore dei commercianti, però, ha incontrato l’apertura di cinque consiglieri di maggioranza e la poco convinta adesione alle istanze dell’Ascom da parte del Vicesindaco e Assessore al Commercio Pariboni.

Nel frattempo il riordino delle strade di Rieti prosegue. Ultimo tratto interessato quello finale di via delle Molina. È fuori Ztl, ma pare che per dare un minimo di decenza alla zona sia andato perso qualche parcheggio. E di conseguenza qualcuno – non diciamo chi – si straccia le vesti e grida all’attentato.

È normale quando si va a mettere mano ad un bene comune come sono le strade. Per quanto ci si sforzi, non si riesce mai a contentare tutti. Il cambiamento, però, andrebbe accettato o rifiutato nella misura in cui la manovra va in danno o in provvidenza della stragrande maggioranza. Vale a dire dei più deboli, che ieri come oggi sono la parte più grossa della popolazione.

Ma chiedere ai reatini di ragionare in questo modo sembra addirittura una provocazione. In città siamo tutti fin troppo abituati a dire sempre “io” e a rivendicare sempre “il mio” prima che “il nostro”. Di conseguenza ogni discussione finisce col risolversi nello scontro tra interessi di bottega e di partito. E in guerra, si sa, vince il più forte.

Fino a ieri, infatti, il commercio aveva gioco facile nel condizionare l’Armata Brancaleone al comando. Il Brancaleone di oggi, invece, nonostante il solito disordine, pare determinato a tirar diritto per la sua strada, sordo al pianto e allo stridore di denti.

Non vi pare?