La Solsonica guarda con preoccupazione alle decisioni del Governo

La scorsa settimana si è tenuto un incontro che ha visto la partecipazione delle organizzazioni sindacali le Rsu e l’amministratore delegato di Solsonica tra OOSS provinciali, Rsu e l’A.D. di Solsonica Paolo Mutti.

Durante la riunione i presenti hanno cercato di fare il punto sulla situazione aziendale e soprattutto capire quali siano le prospettive future. L’incontro ha avuto come punto centrale la situazione in cui oggi versa l’azienda e i gravi rischi cui andrà incontro la Solsonica se il Governo deciderà di portare avanti il progetto relativo alla revisione del conto energia. Da parte sua Paolo Mutti ha ribadito che, se verrà confermata la bozza che prevede l’eliminazione dell’incentivo previsto del 10% del Made in Europe, Solsonica dovrà affrontare, in tempi non troppo lontani, grossi problemi che potrebbero metter fuori dal mercato l’azienda. Questo a discapito principalmente dei 260 lavoratori con conseguenza drammatiche per il loro futuro.

«È trascorso un anno – dice D’Antonio della Fiom – ed ancora una volta ci troviamo a dover affrontare gli stessi problemi. Già nel 2011 il Governo aveva messo in crisi tutte le aziende che operano nel settore delle rinnovabili, ed ora torna a colpire senza tenere minimamente in conto lo sviluppo e la crescita che, in quest’ambito, si è avuta in termini occupazionali. Per questo, insieme a tutte le altre organizzazioni sindacali, non possiamo permettere che i sacrifici fatti in questi anni dai lavoratori della ex EEMS, oggi Solsonica, vengano buttati al mare da un decreto del governo».

Da qui la necessità che si salvaguardi l’incentivo del 10% che permetterebbe alla Solsonica di rimanere competitiva in un mercato sempre più complesso e di salvaguardare l’occupazione in un territorio come quello reatino che sta già pagando a caro prezzo la crisi industriale.

I sindacati sono quindi compatti nella decisione di mettere in campo tutte le azioni che possano fermare le iniziative del Governo.

«Questo punto – aggiunge D’Antonio – non deve rimanere ancorato alla discussione tra Solsonica e Governo ma deve invece coinvolgere tutto il nostro territorio. Se così non fosse andremmo a perdere un altro tassello fondamentale del nostro apparato produttivo e, cosa ancora più grave, in un settore che ha invece grandi possibilità di crescita».