La fede nella terza età, il vescovo Domenico: «si fa più difficile, ma salutare»

«La terza età può essere la fase della vita in cui si fa un bilancio, una stagione favorevole per guardarsi allo specchio e chiedersi “chi sono”. Ma questo bisogno non deve mai precludere la ricerca dell’interlocutore più importante: l’Altro, inteso sia come il prossimo che come Dio».

Sono considerazioni che il vescovo Domenico a fatto insieme agli anziani inseriti nella realtà dei centri sociali del Comune di Rieti durante un incontro svolto lo scorso venerdì all’hotel Serena.

«Alla vostra età – ha aggiunto mons. Pompili – dovete riprendere in seria considerazione il rapporto con Dio. La fede da anziani è più difficile, anche se normalmente si pensa il contrario». Infatti «il giovane è più portato a dar credito alla vita, perché ha il vento in poppa, ha tutto dalla sua parte». La persona anziana, invece, «si trova a mettere sul piatto della bilancia tutta una serie di fallimenti, di disillusioni, di disinganni che portano più alla sfiducia che alla fiducia».

Anche nell’età matura è necessario ritrovare il tempo dell’incontro con Dio, il tempo della preghiera, «perché la fede cresce se è coltivata».

«Una prospettiva salutare – ha concluso don Domenico – anche perché si accompagna all’idea che non tutto è compiuto, ma tutto è ancora da compiere. Questo è il segreto della giovinezza. Soprattutto quando il qualcosa da fare è un qualcosa di decisivo».

Foto di Massimo Renzi.