La fede! Essa è davvero una porta

Verrò da voi … mi si è aperta una porta grande e propizia (1 Cor 16,9)

S. Agostino collega le parole del Salmo: “Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo” (Sal 84/85,12) con il testo di Paolo sulla giustificazione mediante la fede. “La giustizia – dice Agostino – non è derivata da noi, ma si è affacciata dal cielo. Perciò chi si vanta, non si vanti in se stesso, ma nel Signore (1 Cor 1,31). Dio ha inviato a noi il suo Figlio unigenito, l’ha fatto diventare figlio dell’uomo, affinché il figlio dell’uomo potesse diventare Figlio di Dio. Quale dono maggiore di questo ha potuto Dio far risplendere ai nostri occhi? Di chi il merito? Quale il motivo? Di chi la giustizia? Rifletti, esamina e vedi se trovi in tutto ciò altro che grazia”. S. Agostino insiste: “Da dove l’uomo può diventare giusto? Da se stesso? Ma quale povero può sfamarsi da se stesso? Quale nudo può coprirsi se non gli viene data una veste da un altro? Non avevamo la giustizia, avevamo soltanto i peccati qui in terra … Quale giustizia può esservi senza la fede? Il giusto infatti vive per la fede. La giustizia si è affacciata dal cielo affinché gli uomini diventassero giusti, ma della giustizia di Dio, non di una giustizia propria”.

Questa è la porta della fede da aprire, anzi da spalancare a Cristo che viene: la grande porta della fede che giustifica l’empio, la fede che è all’origine della nuova vita. La fede che, dicendo sì alla grazia, realizza la prima sintesi vitale. La scienza insegue da tempo e appassionatamente, con le sue ricerche, il mistero dell’inizio della vita nell’universo. Si sa che anch’essa è frutto di una sintesi, di elementi che, incontrandosi, si fusero tra loro, dando luogo a una realtà fino allora inesistente. Anche la vita soprannaturale nasce da una sintesi, dall’incontro tra grazia e fede: “Per grazia siete salvati mediante la fede; e ciò non viene da voi ma è dono di Dio; né viene dalle opere perché nessuno possa vantarsene” (Ef 2,8-9).

La fede! Essa è davvero una porta. Una porta inizialmente sempre troppo stretta che deve essere “dilatata” per tutta la vita. Più si allarga, più essa lascia passare la realtà di Dio nella nostra vita. Perché la fede è una porta luminosa, un occhio sul mondo: “Il Padre della gloria illumini gli occhi del vostro cuore” (cf Ef 1,18). Un occhio che si apre è, ogni volta, un mondo che viene all’esistenza. La fede è, alla lettera, la scoperta di un nuovo mondo. Per questo nel vangelo di Giovanni il venire alla luce è simboleggiato dal miracolo del cieco nato che improvvisamente ci vede: “Ero cieco e ora ci vedo!”, andava ripetendo a tutti (Gv 9,11.15.25). Qui il salto di qualità è infinito. La porta della fede è aperta da una mano. La grazia è la mano di Dio che si protende per offrire la salvezza e la vita; e la mano dell’uomo si protende a ricevere il dono.

(da: Preparate le vie del Signore)

Per gentile concessione della casa editrice Ancora.