Grande attesa per l’arrivo oggi di Papa Francesco ad Assisi dove si unirà ai leader mondiali delle religioni e alle personalità del mondo politico e culturale per la Giornata mondiale di preghiera per la pace “Sete di Pace, Religioni e Culture in dialogo”
promossa dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla diocesi di Assisi e dalle famiglie francescane, a 30 anni dalla storica preghiera interreligiosa voluta da Giovanni Paolo II ad Assisi nel 1986.
Il Papa atterrerà in elicottero nel campo sportivo “Migaghelli” a Santa Maria degli Angeli alle 11.05 e si recherà subito al Sacro Convento dove sarà accolto dal padre custode Mauro Gambetti, dal patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, dall’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, dal patriarca siro-ortodosso di Antiochia Efrem II, dai rappresentanti musulmani, ebraici e di altre religioni. Il Papa saluterà singolarmente tutti i leader religiosi e alle 13 è previsto il pranzo comune nel refettorio del Sacro Convento. Partecipano anche alcune vittime delle guerre e una di loro, una donna siriana di Aleppo, racconterà la sua storia. Il pranzo sarà anche occasione per celebrare il 25° anniversario di patriarcato di Bartolomeo. Alle 15.15, il Pontefice si incontrerà singolarmente col patriarca Bartolomeo, con l’arcivescovo anglicano Welby, con il patriarca Efrem II, col rappresentante musulmano e con quello ebraico.
Alle 16, in diversi luoghi della città, ci sarà il momento di preghiera per la pace: quella ecumenica dei cristiani sarà nella Basilica Inferiore di San Francesco. E qui verranno ricordati i Paesi dove sono in corso situazioni di conflitto e ad ogni nome verrà accesa una candela. Alle 17, terminata la preghiera, tutti i partecipanti usciranno dalla Basilica Inferiore, e insieme ai rappresentanti delle altre religioni, che hanno pregato in altri luoghi, prenderanno tutti posto sul palco in piazza.
Alle 17.15, in piazza San Francesco, ci sarà la cerimonia conclusiva. Prenderanno la parola un testimone vittima della guerra, il patriarca Bartolomeo, un rappresentante musulmano e uno ebraico, il patriarca buddista giapponese, Andrea Riccardi, fondatore di Sant’Egidio. Quindi ci sarà il discorso del Papa, seguito dalla letture di un appello di pace, che verrà consegnato a bambini di varie nazioni. Dopo un momento di silenzio per le vittime delle guerre, tutti i rappresentanti religiosi firmeranno l’Appello di pace e, dopo l’accensione di due candelabri, ci sarà lo scambio della pace.