In difesa di Aragona

Da molto tempo a Rieti è in atto una campagna contro i Vigili Urbani. Il dirigente Enrico Aragona, è oggetto di attacchi e fuoco incrociato. Si direbbe una battaglia preconcetta: sicuramente il Comandante può aver commesso degli errori, ma chi è che non sbaglia?

Non si pone mai, invece, l’accento sulla sua umanità, sul suo spirito nel sociale. È giusto: sono cose che hanno poco a che vedere con il suo incarico. Anche nelle cose di servizio, però, non si sottolinea mai quanto di buono porta avanti.

Non che siano in pochi a dire che ha ridato vita ad un Comando un po’ troppo rilassato. Però molta stampa locale lo ha condannato spesso quasi per principio. Non che ci sia da stupirsi: dopo tutto è la stessa che se la prende con quei Vigili che dopo tutto fanno solo il loro dovere. Ed è male, perché nel proprio lavoro le persone meritano rispetto.

È normale arrabbiarsi quando si prende una multa, ma bisognerà pure ammettere che di solito le sanzioni arrivano quando non ci si comporta esattamente al meglio!

Automobili parcheggiate in modo, diciamo, “creativo”, non sono proprio rare da vedere. Quante ruote sui marciapiede, quante macchine in doppia fila, quante soste «di un minuto» che diventa un’ora! E quante volte l’accesso agli scivoli per portatori di handicap è impedito dal prepotente di turno con il suo elefantiaco Suv?

Aragona avrà di sicuro tanti difetti e magari gli errori supereranno pure i meriti: non spetta a noi giudicare. Ma almeno l’attenzione per le persone che affrontano la città con un problema in più, al Comandante della Polizia Municipale la dobbiamo riconoscere. Se non altro per fare un dispetto a quelli che sistemano le proprie grandi e piccole faccende urbane a spese di tutti gli altri.

In fondo ci vuole poco: basta lasciar perdere i pregiudizi ed essere coerenti, senza cercare di fare le battaglie tanto per farle.