Il Liceo Artistico mette liberamente in scena “Gli sdraiati” di Michele Serra

Il rapporto padre-figlio sullo sfondo di un Terminillo immaginato

“Posso diventare vecchio”. Con questa frase il padre protagonista del libro Gli sdraiati conclude serenamente la storia dello spigoloso rapporto con suo figlio adolescente. Ed è proprio questo il titolo che è stato scelto dagli studenti del Laboratorio Teatrale del Liceo Artistico “Calcagnadoro” di Rieti per dare vita all’ironico spettacolo di fine d’anno della scuola, nato dalla libera interpretazione del notissimo best-seller di Michele Serra. Lo spettacolo si terrà solo lunedì 6 Giugno alle ore 11,00 e alle ore 20,30 presso la Sala Polifunzionale dell’ATER di Villa Reatina a Rieti, via Amelotti snc (ingresso libero fino a esaurimento posti).

Perché questo spettacolo? Perché il tema è attuale, vivo, incarna appieno la dimensione di oggi di molti giovani che fatichiamo a riconoscere attraverso la loro metaforica afasia. Zero dialogo, zero dialettica, zero attività. Avviluppati nei loro mondi virtuali e digitali nella loro cameretta, sempre sdraiati sul divano di casa con tutto il mondo tecnologico perennemente acceso, musica e tv compresi , questi adolescenti sono degli enigmi per gli adulti. Più volte, durante la vicenda, il padre cerca di convincere il figlio a staccare da questa dimensione “altra” (e per lui aliena e alienante)e realizzare il suo unico grande desiderio: vuole che suo figlio lo segua in un’escursione in cima ad una montagna, come lui aveva fatto in gioventù con suo padre. La montagna nella sua dimensione verticale, simbolicamente contrapposta alla dimensione orizzontale dei giovani perennemente stanchi, è espressione di autonomia, senso di responsabilità, maestra di vita, occasione di coraggio e di fatica per raggiungere una meta percorrendo un cammino. Nel libro di Serra è un luogo d’invenzione e non esiste, mentre nello spettacolo dell’Artistico è reale. Il Monte Terminillo è il richiamo scenico che gli studenti hanno voluto enfatizzare, ma nello stesso tempo identità della comunità cittadina grazie alle belle fotografie messe a disposizione dal fotografo alpinista Enrico Ferri e rielaborate dagli alunni dell’Indirizzo Audiovisivo e Multimediale. Guidati dalla Prof.ssa Sabrina Bartolomei, sapiente cultrice di teatro, gli studenti si sono misurati con le diverse competenze e magie della scena. Attori, sceneggiatori, tecnici, produttori multimediali, musicisti, grafici (molto efficaci le diverse locandine prodotte per pubblicizzare l’evento) hanno tenuto ben presenti gli obiettivi didattici e creativi caratterizzanti i laboratori dell’Artistico: valorizzare le diversità per un reciproco arricchimento ed imparare a realizzare percorsi originali in cooperazione e condivisione.

Si ringrazia il CAI di Rieti che a diverso titolo, attraverso la socia Ines Millesimi docente nell’Artistico, ha offerto spunti, suggestioni e immaginario nella messa in scena di una montagna come il Terminillo frequentata e vissuta appassionatamente. Si ringrazia l’Ater di Rieti per aver patrocinato l’evento.