Il Comune parte civile? Il Sindaco non usi due pesi e due misure!

Comune di Rieti

«Con delibera di giunta comunale n° 289 dell’ 8 novembre 2012 l’attuale Giunta presieduta dal sindaco Petrangeli ha statuito il ritiro delle querele sporte dalla precedente Amministrazione nei confronti di alcune testate giornalistiche locali colpevoli, secondo la Giunta Emili, dei reati di diffamazione e calunnia a danno dell’Ente Comune e per alcuni dei quali era già stato richiesto dalla Procura della Repubblica rinvio a giudizio degli indagati e disposto dal Tribunale la fissazione d’udienza dibattimentale».

È quanto dichiarano in una nota i consiglieri comunali Andrea Sebastiani della lista civica Rieti che Sviluppa, Antonio Perelli e Giuseppe Diana della lista PDL. «Nello specifico – spiegano i consiglieri – con la delibera assunta dalla Giunta Petrangeli è stata cancellata la possibilità per il Comune di una sua costituzione di parte civile in ben cinque procedimenti inerenti altrettante condotte di rilevanza penale, ove persona offesa risultava, appunto, il Comune di Rieti. Oggi apprendiamo dalla stampa la volontà dell’Amministrazione di aver deliberato la costituzione di parte civile in procedimenti penali che vedono coinvolti, allo stato attuale, un dirigente comunale, rappresentanti politici e figure di rilievo della municipalizzata reatina».

«Incongrua tale dichiarazione lì dove, riferita alle vicende “ASM” e sul “Controllo di Gestione”, si dovrebbe tener conto che i suddetti procedimenti sono in fase di indagine istruttoria e che solo all’esito del riscontro, allo stato non delibato dal Tribunale, di elementi tali da sorreggere l’azione penale, con rinvio a giudizio degli imputati, risulterebbe tecnicamente possibile la costituzione della parte civile. Convinti – proseguono i consiglieri – della correttezza dell’operato della magistratura e dell’innocenza degli imputati fino a prova contraria, riteniamo certamente che se qualcuno ha commesso reati, tanto più procurando un danno erariale all’Amministrazione, vada perseguito l’interesse pubblico alla restituzione del mal tolto a favore dei cittadini tutti; dobbiamo però constatare una forte contraddizione nel comportamento dell’attuale Sindaco proprio in relazione alla tutela dell’ente che va condotta fermamente sempre e in ogni momento».

«Non è giustificabile – concludono Sebastiani, Perelli e Diana – un comportamento a corrente alternata secondo cui in relazione a certi fatti si intenda garantire l’interesse del bene pubblico e, per altri, risulti più conveniente ritenere il contrario. Appare, riteniamo, comunque utile che la politica non si lanci in affermazioni tali da ingenerare nei cittadini giudizi di responsabilità prima che la giustizia abbia fatto il proprio corso».