Il 25 gennaio alla Paroniana si parla di Pari Opportunità

Giulietta Ruggeri

Il giorno 25 gennaio 2013 alle ore 17,30, presso la Biblioteca Paroniana di Rieti, l’Associazione Donne in rete per la Rivoluzione Gentile, con il patrocinio dell’Assessorato Turismo, Culture, Promozione del Territorio, presenterà il libro di Giulietta Ruggeri Cambiare le parole per cambiare il mondo, un colloquio con l’autrice per ripartire dalle “pari opportunità”.

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[CSSBUTTON target=”https://www.frontierarieti.com/wordpress/eventi/cambiare-le-parole-per-cambiare-il-mondo/” color=”ff0000″ float=”left”]Scheda dell’evento[/CSSBUTTON]


L’Autrice

Giulietta Ruggeri, genovese riservata e colta, prima della pensione era ricercatrice all’Università di Genova. Impegnata nel femminismo dai primi anni Settanta, è un punto di riferimento per molte e molti. Appassionata di linguaggio e di partecipazione femminile alla politica, ha creato e presieduto nel corso degli anni varie associazioni femministe e ha lavorato anche sul campo partecipando a ricerche (nate da progetti europei e ministeriali) sulle Pari opportunità, sull’organizzazione del lavoro e sugli stereotipi di genere nella scuola, temi che in questo libro sono tutti rielaborati con originalità.

Ha collaborato con diverse riviste nazionali e quotidiani locali. Tra le sue pubblicazioni Democrazia, infinita e plurale, 2001; Scienza e Coscienza nella Procreazione Assistita, (a cura di), 2000.

Il Libro

La società è composta di donne e di uomini che devono affrontare il conflitto con tutte le identità sessuali. La libertà femminile è una pratica quotidiana di moltissime donne con cui tutti devono misurarsi in primo luogo gli uomini che devono a loro volta imparare a disegnare la propria libertà.

Le politiche di Pari Opportunità sono ormai intese come politiche per tutti, dove “tutti” sono i soggetti “deboli”, ma, le donne non sono soggetti deboli. è necessario, invece, un nuovo patto sociale fra tutti i soggetti per rifondare una cultura dell’interdipendenza tra gli uni e gli altri e il mondo, contro una deriva culturale che vede l’individuo sempre più atomizzato.

Il linguaggio che si usa è fondamentale per una comprensione del rapporto tra i sessi e, dunque, anche per capire il fenomeno della violenza di genere.

Genova rappresenta un caso particolare di forte emancipazione femminile che, talvolta non permette di percepire neanche più le discriminazioni di genere nel tentativo di superarle con la forza dell’orgoglio femminile.

Questo studio vorrebbe anche essere uno stimolo per studiose/i con specifiche competenze sociologiche a indagare sulle peculiarità che emergono dalla presente ricerca così come aveva iniziato a fare il compianto sociologo Paolo Arvati.