Giovani: don Falabretti “adulti abbiano passione educativa”

“Come educatori faremo un buon cammino se consegniamo ai giovani tutto ciò che siamo, restando aperti alle novità che essi sapranno donarci e che ci sorprenderanno”: lo ha detto don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei (Snpg), intervenendo a Contigliano all’incontro pastorale della diocesi di Rieti (da oggi fino al 10) sul tema “In cammino al passo dei giovani”. Intervistato dalla giornalista Monica Mondo, don Falabretti ha ribadito l’impegno della Chiesa a stare al fianco dei giovani ben sapendo che “le logiche di oggi sono lontane, diverse dal Vangelo. La Chiesa è riuscita ad educare quando ha creato contesti di relazione a partire dalle situazioni del momento”, ha spiegato il responsabile del Servizio Cei, citando l’esempio di Don Bosco e del suo impegno a favore dei giovani nel campo della scuola e del lavoro “proposti anche attraverso la vita comunitaria condotta in oratorio”. “Oggi – ha aggiunto – facciamo fatica a tenere in piedi una vita di comunità, a condividere del tempo, mentre è necessario creare dei luoghi di verità, dove vivere gli uni accanto gli altri, come la parrocchia”. Si tratta, per Falabretti, di “ridare una forma al Vangelo e al nostro essere comunità. Dobbiamo essere consapevoli che i giovani vogliono avvicinare gli adulti quando lo vogliono. Sono loro a deciderlo e non scandalizziamoci se abbiamo la percezione di non intercettare le nuove generazioni. Accettare cambiamenti non è facile per nessuno. Gli adulti devono avere passione educativa così da rendersi avvicinabili dai giovani, essere capaci di volere il loro bene. Non serve fare belle prediche. Un buon educatore è liberante, sostiene il giovane e lo getta nella vita. Ma se lo marca stretto, questo sente bisogno di aria e si smarca”. Da qui le necessità di “un confronto e di un dialogo utili per comprendere la loro sensibilità, guardare la loro fede, ascoltare i loro dubbi e le loro critiche”. Ed è anche per tutti questi motivi, ha concluso don Falabretti, che il prossimo Sinodo (ottobre 2018) dedicato ai giovani con tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, “non riguarderà solo i giovani ma anche gli adulti. Siamo, infatti, tutti legati perché nel cuore abbiamo qualcosa di grande”.