Giovani: don Falabretti “gli adulti evitino ubriacatura da rete”

“Per comunicare con i giovani gli adulti evitino l’ubriacatura da rete”: il monito è di don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei (Snpg), intervenuto a Contigliano all’incontro pastorale della diocesi di Rieti (da oggi fino al 10) sul tema “In cammino al passo dei giovani”. Parlando di mondo giovanile ed educazione, don Falabretti ha ribadito l’importanza dei social network, “strumenti da conoscere e usare con accortezza da parte degli adulti. Se comunichiamo con i giovani non possiamo farlo al loro livello perché diventeremmo patetici. Dobbiamo capire che esistono registri comunicativi diversi”. Uno di questi è la testimonianza. “Proviamo a tenere la porta aperta – ha detto il responsabile del Servizio Cei – nella Chiesa ci sono tanti testimoni da cui trarre insegnamenti da seguire”. Ma, ha aggiunto, “occorre garantire tempo ai giovani perché ripensino gli insegnamenti che sono stati dati loro. Essi devono verificare ciò che noi adulti diciamo. Non accettano più nulla come dato ma vogliono verificare i concetti attraverso la rete e quelle cose poi le vogliono sentire e toccare in chi gliele dice. In gioco – ha detto don Falabretti senza mezzi termini – è la credibilità dell’adulto”. Prima dell’intervento di don Falabretti a salire sul palco è stato Michele La Ginestra, che nei panni del “don Michele” sperimentato sul palcoscenico televisivo della trasmissione “Colorado”, ha parlato del rapporto tra i giovani e la Chiesa. Domani, secondo giorno dell’incontro pastorale, vedrà protagonisti direttamente i giovani. Con alcuni di loro si parlerà di come vedono il mondo e la Chiesa, di come guardano al lavoro, alla scuola, alla società, di quali sono le loro proposte e le loro aspettative. A concludere il programma sarà il paroliere Mogol che ricorderà la figura di Lucio Battisti, nativo di queste zone.