Fiom: il Contratto è prima di tutto dei lavoratori

«La scelta di Federmeccanica di aprire un tavolo separato solo con Fim e Uilm per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro è illegittima e discriminatoria». Parole dure quelle della Fiom in merito ad una decisione fortemente contestata da sindacato e lavoratori.

«È stata esclusa la Fiom, il sindacato di gran lunga più rappresentativo della categoria per numero di iscritti e voti nelle elezioni delle RSU – dice il segretario Luigi D’Antonio – e cosa ancora più grave, alle lavoratrici e ai lavoratori è stato negato il diritto alla rappresentanza plurale e democratica».

Federmeccanica avrebbe violato l’accordo interconfederale firmato il 28 giugno dello scorso anno dalla Cgil, rappresentata nei metalmeccanici dalla Fiom.

La Fiom definisce questa scelta «del tutto sbagliata perché il Contratto collettivo nazionale è lo strumento di tutela e garanzia con regole condivise e la decisione di Federmeccanica impedisce palesemente la ricostruzione di un contratto nazionale unitario».

La contestazione della Fiom-Cgil è legata anche ad alcuni punti presenti nella sua piattaforma per il rinnovo del Contratto dove si parla di minimi salariali non garantiti per tutti, aumento dell’orario di lavoro con l’obbligo elle 250 ore di straordinario. Verrebbe inoltre messo in discussione il pagamento dei primi tre giorni di malattia.

«Insomma – dice D’Antonio – ancora una volta il contratto si fa solo se utile alle aziende. Ed invece la Fiom vuole un Contratto che sia per le lavoratrici e i lavoratori. C’è bisogno di regole democratiche per l’approvazione degli accordi per difendere la democrazia nei luoghi di lavoro e un Contratto che non vada nella direzione, come qualcuno vorrebbe, del peggioramento delle condizioni e dei diritti dei lavoratori».