Festa Europea della Musica: successo per i Mononoke

Dopo aver preso il via nella serata del 20 giugno, sabato 21 la XIV edizione reatina della Festa Europea della Musica ha dimostrato tutto il proprio potenziale. Praticamente in contemporanea, in più punti del centro cittadino di Rieti si sono esibiti gratuitamente tanti musicisti, ognuno con il proprio genere, ma tutti portando grande qualità.

Nel tardo pomeriggio si sono messi in mostra al Rigodon Café, appena riaperto, il Phoenix Girls Chorus Cantabile, e invia Paolessi, presso il Luwak Café, il rapper Insidious Trap. La serata si è invece aperta all’Auditorium dei Poveri (Chiesa S. Giovenale) con il caratteristico sound dei Mononoke. A piazza San Rufo si sono alternati La Chiave del 9 e i Treasure Hunt, mentre si sono divisi il borgo Alessio Guadagnoli, al Gran Café La Lira i Casale 136 al Bonobo Club Café . Tarda serata all’insegna della più raffinata musica elettronica al Depero con il DJ Set.

E i Mononoke, in particolare, hanno portato sonorità particolari all’Auditorium dei Poveri. I Mononoke nascono nell’autunno del 2012 dall’idea di Gerardo Iannacone (basso) e Mauro Hyk De Angelis (violino e tastiere) con l’intento di metter su un gruppo tradizionale medievale. L’amore per la musica Irish ha poi allargato gli orizzonti musicali e gli obiettivi della band. L’ingresso dei fratelli Ermini, Federico (cornamusa e flauti) e Fabiano (percussioni) ha consentito ai Mononoke di portare sul palco strumenti tradizionali ed etnici come la gaita, la ciaramella, il bodhran, il djembe, la darabouka, il daf etc. Con l’arrivo di Francesca (voce e flauto) e Federica (chitarra e voce) la LineUp è al completo.

La particolarità delle due voci ha permesso di inserire in scaletta, in linea con i gusti musicali di tutti, anche dei pezzi in perfetto stile new age. Il nome Mononoke vuole essere un tributo al grande maestro giapponese fumettista, sceneggiatore e regista Hayao Miyazaki, molti componenti della band sono infatti accaniti fan dell’artista. Princess Mononoke è un film d’animazione del 1997, la fanciulla in questione ha i capelli color verde, verde come il colore dell’Irlanda, verde come un messaggio di ecosostenibilità e ritorno alla natura.

I Mononoke si sentono un po’ come gli spiriti kodama, personaggi della tradizione giapponese presenti anche nel lungometraggio che vivono in alcuni alberi e che parlano occasionalmente. Questo per evidenziare la particolare ed insolita scelta stilistica del gruppo che mira ad una fusion diacronica e diatopica che va dal passato al presente che va dall’Europa al Giappone, all’America e all’Oriente.

Quella della Festa Europea della Musica sembra essere un’esperienza positiva e propositiva, che porta a chiedersi come mai i grandi circuiti della cultura reatina tengano assai poco conto del potenziale che la città riesce ad esprimere, continuando ad investire in talenti di importazione. Tutti geni indiscussi, tutti artisti autorevoli, ma in tutti questi anni ben poco hanno contribuito alla crescita culturale della città. E lo diciamo sorvolando sulle scelte infelici della parte pubblica di Rieti in fatto di band e repertorio nei giorni della Liberazione, visto che l’episodio ha già sufficientemente animato il dibattito cittadino negli ultimi giorni.

Per fortuna, anche se sottotraccia, in forma indipendente e trascurate dall’informazione, grazie alla passione tante esperienze continuano fare il proprio cammino, aspettando l’occasione per restituire alla città un po’ di energia e un po’ di entusiamo.

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