«Stentiamo a credere che Lei, sig. Palmerini Marco, dipendente Asm nonché Segretario Confederale Ugl, si scagli contro i suoi colleghi accusandoli di non esporsi in prima persona».
È quanto scrivono alcuni lavoratori Asm in risposta a ciò che ha scritto il segretario Ugl di Rieti in merito ad alcune dichiarazioni fatte. Il documento è stato diffuso dal segretario organizzativo Uilt Rieti Pierluigi Giacomelli.
«Bene, a differenza Sua, noi la faccia la mettiamo ogni giorno nei confronti di tutti gli utenti che sono stanchi di continui disservizi, creati non certo dal nostro comportamento, ma da ricercare altrove. Queste cose – scrivono i dipendenti Asm – a Lei sono ben note poiché una volta stava sul campo come noi, ma forse adesso occupa un posto in tribuna Vip».
«Lei sì che dovrebbe metterci la faccia senza incorrere in problemi ed avere il coraggio, come ha fatto nei nostri confronti a mezzo organi di stampa, di denunciare una situazione in Asm drammatica, con mezzi fermi al palo perché non vi sono pezzi di ricambio, con farmacie che faticano per avere le forniture dei farmaci, con condizioni di lavoro che mettono ogni giorno a repentaglio la sicurezza sia dei lavoratori che degli utenti. Se oggi possiamo parlare di servizi erogati è grazie soltanto a quei di lavoratori, tra i quali siamo onorati di essere anche noi, sparuto numero che non ha il coraggio di metterci la faccia».
«Comprendiamo che per Lei, sig. Segretario, sia una situazione alquanto difficile poiché le sue spiccate qualità professionali l’hanno portata a ricoprire, in brevissimo tempo e differentemente da tutti quei suoi colleghi – che per vedersi riconosciuti i propri diritti e qualità professionali debbono mettere in atto contenziosi con l’Azienda – un ruolo apicale all’interno di Asm e quindi tale condizione rende difficile a Lei di poter tutelare i lavoratori ed allo stesso tempo fare gli interessi del datore di lavoro».
«Sig. Segretario – concludono i dipendenti Asm – questo sparuto numero di suoi colleghi ha una grande virtù: “la coerenza”. Perché soltanto la coerenza ci permette di avere sempre in mente da dove proveniamo e soprattutto da quale parte stare».