D’Antonio: l’atteggiamento di Alcatel sembra un po’ ricattatorio

Terminata la lunga giornata al Ministero per la vertenza Alcatel. Questa mattina abbiamo affrontato la parte relativa alla cessione di 52 lavoratori ad un’altra società di cui 14 sono della sede di Rieti. Il trasferimento Alcatel vorrebbe completarlo già da novembre. Su questo tema quello che abbiamo posto è il problema delle prospettive e ci siamo aggiornati al 25 per proseguire il confronto. Per Rieti è chiaro che si tratta di un ulteriore indebolimento anche sotto l’aspetto numerico ed è per questo che è fondamentale una discussione sul futuro di tutto il centro di ricerca reatino.

Nel pomeriggio la discussione si è concentrata sul piano di ristrutturazione di Alcatel a livello mondiale e di riflesso l’impatto che avrà anche nel territorio nazionale. L’azienda ha confermato che ci sarà un impatto importante anche nel nostro territorio, condizionando la permanenza in Italia anche agli investimenti del Governo nel settore. Questo tipo di atteggiamento di Alcatel ci è sembrato anche un po’ ricattatorio. Non vorremmo che l’azienda stia ancora una volta trovando giustificazioni rispetto al suo piano di disimpegno dall’Italia.

È evidente che il piano di Alcatel va contrastato fino in fondo ed è necessario incastrare la multinazionale a discutere di futuro e di investimenti. Importante è stata la presenza del Sottosegretario De Vincenti che ha portato al tavolo la linea del Governo rispetto a questa vertenza. Il sottosegretario ha confermato l’impegno del Governo a discutere di investimenti sul settore e su agenda digitale ma la condizione è quella che Alcatel dia certezze e prospettive, quindi sostegno si ma condizionato ad impegni certi da parte della multinazionale francese. Come sindacato riteniamo importante l’intervento diretto del Governo già dal primo confronto sul piano di ristrutturazione di Alcatel e crediamo che lo stesso possa giocare un ruolo importante per la soluzione di questa vertenza che già da oggi si annuncia lunga e difficile…