“Consapevolezza del sé”: al liceo pedagogico il “counseling” del Consultorio Sabino

Non c’è scuola, nel mondo anglosassone, che non se ne serva, e l’aiuto ed il sostegno a studenti, famiglie e docenti è innegabile. Parliamo del “counseling”, disciplina oramai riconosciuta anche in Italia (dalla Legge 14 gennaio 2013, n. 4) che assume il suo significato dal verbo inglese “to counsel” ovvero “accompagnare”. Attraverso di esso, difatti, si attua un modo di ascolto attento, profondo, privo di giudizio fondato sulla cosiddetta “relazione d’aiuto” che punti a far sentire l’individuo accolto e compreso; questo ha come altro scopo quello di favorire l’instaurarsi di una relazione empatica e di fiducia – di accompagnamento, appunto – attraverso la quale possano emergere le risorse della persona.

Di tale vera e propria opportunità, perché di ciò si tratta, si gioveranno – ed è la prima volta in una scuola reatina – cinque classi del quarto anno del liceo pedagogico delle scienze umane “Elena Principessa di Napoli” che hanno iniziato sabato 23 gennaio 2016, con il primo dei tre incontri mensili, un percorso sulla “consapevolezza del sé”. A loro disposizione, grazie alla convenzione siglata fra il presidente del consultorio familiare “Sabino” Silvia Vari e il dirigente scolastico dell’istituto, prof.ssa Geraldina Volpe, un vero e proprio team di counselor professionisti e di primo livello (erano 15) provenienti dalla scuola di formazione “Outdoor setting” di via Monte delle Gioie, a Roma, diretta dal prof. Silvestro Paluzzi e dalla Dott.ssa Antonella Tropea, anch’essi presenti.

«Questo progetto – ci spiega la presidente Vari – è stato fortemente voluto da noi e dal prof. Alessio Valloni, docente di psicologia al Liceo delle scienze umane, per sostenere ed aiutare i ragazzi in questa delicatissima e cruciale fase della loro vita». Il periodo della scuola dell’obbligo accompagna, come è noto, fasi importanti e delicate dello sviluppo psicologico di una persona: una di esse è quella dell’adolescenza, con le sue instabilità umorali e i profondi cambiamenti corporei.

«Per questo, con l’appoggio decisivo del prof. Valloni e il sostegno della preside, abbiamo proposto un percorso dedicato alla cosiddetta “consapevolezza del sé” che punti a consentire ai ragazzi ad avere un rapporto più funzionale con l’io corporeo e ad affrontare le proprie emozioni e le conseguenze sul loro comportamento in modo da poter operare scelte e decisioni consapevoli».

L’obiettivo è coltivare ed accrescere l’autostima: un tratto cruciale della personalità molto vulnerabile negli adolescenti. Lo strumento messo a disposizione degli studenti: un percorso “esperienziale” che non sia la solita lezione frontale (cioè docente – discente) ma che, attraverso il coinvolgimento dei ragazzi in veri e propri laboratori li aiuti a “narrarsi” attraverso strumenti quali lo psicocollage, l’autoritratto, il lavoro con il materiale pittorico o la fotostoria e tanti altri.

«I ragazzi sono i protagonisti – ci tiene a sottolineare Silvia Vari – e possono così mettersi in gioco ed, attraverso l’uso della “metafora” attivare importanti processi di crescita e di cambiamento che li aiuti in questo delicato passaggio dall’adolescenza alla fase adulta».

E la risposta degli studenti, al termine del primo incontro, è stata coinvolta ed entusiasta. «Il tempo – hanno detto – è volato ed avremmo voluto che i counselors restassero ancora!». Decisivo l’apporto del team diretto dal prof. Paluzzi e dalla dott.ssa Tropea: «si tratta di professionisti con oltre 25 anni di esperienza nel settore della psicologia clinica – continua il presidente del consultorio parlando dei due responsabili – senza il loro apporto, gratuito e volontario, tutto questo non sarebbe stato possibile».

Un’esperienza, quella avviata all’Elena Principessa di Napoli, che potrebbe fare da apripista ad altre che consentano la medesima opportunità ai tanti ragazzi delle altre scuole primarie e secondarie del reatino: «È quello che ci auguriamo e che vorremmo che accadesse – conclude la Vari – il nostro scopo è offrire ai giovani innanzitutto, ma anche alle loro famiglie ed ai docenti, uno strumento tanto prezioso per la crescita dei giovani quanto ai più sconosciuto. Stare vicino ai ragazzi in questo tempo così difficile ed aiutarli a crescere è il nostro obiettivo».

Tutto, chiaramente, nell’ottica chiara della gratuità: prosegue, così, il nuovo corso del consultorio diocesano.