Cem(Eda), D’Antonio (Fiom): ricostruzione dell’azienda poco corrispondente ai fatti

Dopo la comunicazione fatta dalla Fiom Cgil di Rieti della chiusura della Cem ed il conseguente licenziamento di tutti i dipendenti, abbiamo letto il comunicato di “giustificazione” fatto dell’azienda nel quale vengono ricostruiti i fatti.

Purtroppo dobbiamo dire che tale ricostruzione non corrisponde alla realtà e riteniamo doveroso fare le dovute precisazione per il rispetto delle lavoratrici e dei lavoratori licenziati. Questi fatti non cambiano anche se il numero di dipendenti per l’azienda sono “solo” 4.

Qui non si tratta di mettere in cattiva luce l’azienda, si tratta di dire le cose come stanno. Per dovere di cronaca, l’azienda ci convocò in Federlazio alla fine dell’estate scorsa per comunicarci il ricorso alla cassa integrazione per un abbassamento di volumi produttivi e su questa base fu sottoscritto anche un accordo sindacale.

Nei 3 mesi di cassa integrazione si notarono alcuni problemi e vennero dubbi sulle reali intenzioni dell’azienda. Per i motivi sopra descritti, nella riunione fatta sempre in Federlazio a metà dicembre, chiedemmo formalmente all’azienda quali fossero le reali intenzioni e la direzione aziendale smentì categoricamente le voci che circolavano, tanto è vero che fu sottoscritto un altro accordo di cassa integrazione per altri 3 mesi per abbassamento dei volumi produttivi senza alcun riferimento ad ipotesi di chiusura, le cose sono scritte.

Solo a fine gennaio l’azienda in un’incontro, sempre in Federlazio, ha comunicato il cambio di strategia e la volontà di chiudere. In quella riunione la Fiom ha contestato la scelta aziendale ed indicato anche alla stessa le azioni che potevano essere messe in campo per tutelare al meglio le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti. La riunione si è chiusa con la disponibilità della Cem ad accogliere le proposte della Fiom dopo aver fatto alcune valutazioni.

Dopo alcuni giorni, visto che le risposte non arrivavano, abbiamo provato a contattare l’azienda ma questa in un modo o nell’altro era irreperibile, facendosi viva solo alla fine della cassa integrazione con le lettere di licenziamento.

Questi sono i fatti. A questo punto la Fiom crede sia utile evitare le polemiche tra le parti ed affrontare nel merito i problemi che ci sono è per questo motivo che ribadisce la necessità del ritiro dei licenziamenti e dell’apertura di un tavolo di confronto in Federlazio per trovare le dovute soluzioni al problema e tutelare al meglio i lavoratori.