Campomoro e lo sfrenato “liscismo” estivo

Riete mea nobile e jentile… così cantava la sua città Loreto Mattei. Nobiltà e gentilezza, dunque: ma se Mattei tornasse nella sua amata Rieti oggi, d’estate, e vivesse nel quartiere limitrofo all’assai caro fiume Velino, probabilmente cambierebbe idea, perche in questa estate 2013 “Riete mea” ha dato prova di “doti” assai lontane dalla nobiltà e dalla gentilezza. Due caratteristiche, si sa, naturalmente adornate di sobrietà, eleganza, modi garbati e silenti, sempre pronti ad andare incontro all’altro con delicatezza e grazia innate.

Questo, magari, si aspetterebbe Mattei, e questo si augurerebbero i poveri residenti di Campomoro e dintorni i quali, già spossati da ondate di calore luciferine, zanzare e insetti oramai ignorati dalla disinfestazione pubblica (non pervenuta), dalla crisi incombente e (se lecito) anche dai tanti problemi personali e familiari, hanno dovuto subire autentici Tsunami sonori che si sono rincorsi con cadenza devastante nei mesi di luglio e soprattutto agosto.

Come una sorta di madre matrigna che ha figli e figliastri, la “Riete nobbile e jentile” ha improvvisamente e nel corso degli anni eletto a spazio dedicato agli schiamazzi musicali e ai rumori di improvvisati orchestranti quella zona della città che un tempo era rinomata perché definita come la “zona residenziale più vicina al centro”, nota per la pace ed il silenzio.

Con crescente orrore, invece, i poveri ed abbandonati residenti hanno dovuto sorbirsi una serie infinita di “manifestazioni culturali” (che con la cultura nulla hanno a che fare) della durata di giorni e giorni che, con cadenza inesorabile, chiudevano ineluttabilmente le loro serate con l’immancabile orchestrina di liscio e revival di vecchi successi italiani…

«Poco male!», dirà indignandosi l’ignaro lettore – fortunato lui, appartenente alla schiera dei figli (e non dei figliastri) della suddetta “nobbile” – «ecco – continuerebbe in un crescendo sdegnato – il solito pseudo intellettualoide che si scaglia con spocchia contro veraci e salutari manifestazioni di cultura popolare!»

Macché cultura! Macché popolare! Venga dunque l’indignato lettore e provi a dormire nelle infernali notti estive campomoresi, tormentate sino all’una passata da polke, mazurke, tormentoni anni ’60 e improbabili dee jay che ululano pensando di eccitare le danze!

No, nessuna cultura, ma un ossessivo e monocorde “sagrismo” e “liscismo” sfrenato, mascherato sotto mentite spoglie di folklore tipico e pertanto sano ed austero.

Ecco allora la “tradizionale” Festa del Sole che da 45 anni allieta i mesi di luglio dei reatini: iniziativa sicuramente lodevole poiché legata al fiume, autentica risorsa cittadina. Se non fosse però che per cinque giorni consecutivi, nell’oramai granitico ed immodificabile “spazio spettacoli cittadino” (ovvero il parcheggio innanzi al parco che porta la data del bombardamento del borgo) ogni serata, per cinque giorni, si chiudesse con l’immancabile liscio, pop e rock and roll.

Poi, da alcuni anni ormai, a fine agosto (quest’anno dal 21 al 25) arriva la festa di Sant’Antonio al monte (detta di Sant’Antonino, visto che “illu veru” sta a San Francesco) che meglio sarebbe però chiamare “Sant’Antonio 2, la vendetta!”. Un clone di cui, francamente, non si sentiva affatto la mancanza – tanto è radicata nei reatini la festa del giugno antoniano – e la cui motivazione è francamente sconosciuta. Nota però ai suddetti inermi campomoresi è la soglia acustica delle serate “Sant’antoniniane” che culmineranno – non c’è alcun dubbio – con il consueto trionfo musical popolare di liscio pop e musica anni ’60.

Ma se queste non bastassero a distruggere definitivamente i sonni dei residenti dell’ex quartiere residenziale, quest’anno si è aggiunto il “San Francesco village”, che se un turista anglosassone ci passasse di fronte, leggendo cotanto nome, rimarrebbe affascinato pensando a chissà quale iniziativa legata al santo o a qualche altra cosa di stimolante ed esoticamente british or yankee.

Ed invece no: 10 giorni – diconsi dieci – consecutivi di clamorose e rimbombanti (per usare un linguaggio fantozziano) serate passate allegramente in “ascolto” di pezzi di Raoul Casadei, Astor Piazzolla, Albano e Romina, i Ricchi e Poveri, Toto Cutugno e i Nuovi Angeli, passando ovviamente per l’immancabile Edoardo Vianello ed i conseguenti, travolgenti “balli di gruppo”.

E poi, ciliegina sulla torta, fino alla viglia di Ferragosto il colpo finale, tanto micidiale da stroncare anche il più grande incassatore alla “Smoking Joe” Frazier: tre seratone di discoteca all’aperto, allietata dal già citato dee jay, che sino all’1,30 incita gli astanti al ballo tramite ululati che in confronto quello di Fantozzi “martellato” sul pollice da Filini nella mitica scena del campeggio del primo, indimenticabile “Fantozzi” sembrerebbe il miagolio di un innocuo micetto.

Cui prodest tutto ciò, si chiederebbe Marco Terenzio de issi dde Varrone?

Sulle motivazioni politico – economiche lasciamo il giudizio a chi ne sa più di noi. Ma una cosa è certa: tra i beneficiari non vi sono certo gli sventurati figliastri campomoresi che, nonostante esposti all’Arpa (con tanto di rilevazioni che hanno accertato un notevole esubero di decibel oltre la soglia di legge) e chiamate al 113, hanno dovuto procurarsi tappi e quant’altro per poter riposare un po’, non ottenendo un bel nulla.

Nulla è perduto, però, perché per riacquistare pace e tranquillità i figliastri non staranno con le mani in mano. In vista della prossima estate studieranno qualche contromisura e se poi sbatteranno contro il solito muro di gomma non resterà loro che salire sul palco e gridare: “Per noi il liscio è una cag…ta pazzesca!!!!” (con tutto il rispetto per chi suona ed ama questa splendida musica).

Novantadue minuti di applausi!!! Chissà…

4 thoughts on “Campomoro e lo sfrenato “liscismo” estivo”

  1. Sara Luzzi

    Non ho parole…. Ma questo “tizio” prima di sputare queste cattiverie gratuite su chi lavora, perche’ il nostro oltre ad una passione e’ anche un lavoro, sa cosa significa fare il giornalista???!!!!!!!!!! Penso proprio di no!!! Invece di pubblicare sul giornale il suo giudizio (completamente senza senso e assurdo) poteva farlo nel “diario personale” con tanto di lucchetto, quello che avevamo tutti da bambini quando non si capiva piu’ di tanto….. Ne piu’e ne meno Quello che dimostra di essere…..

    1. Francesco Saverio Pasquetti

      gent.ma sig.ra Luzzi, mi spiace molto per l’attacco gratuito alla mia persona. Io non ho scritto questo articolo da giornalista, come lei presume, ma da privato cittadino. la invito pertanto a rispettare le opinioni altrui. cattiverie gratuite? quando non si capiva più di tanto? Lei forse non si rende conto di ciò che ha scritto, ma chi fa la mia professione (che è l’avvocato…..il giornalismo è una passione) conosce molto bene i termini di legge a cui ricondurre le sue affermazioni, esse si gratuite e lesive della mia dignità e del mio onore. La invito pertanto a rettificare immediatamente, con pubbliche scuse, tali affermazioni. In caso contrario mi vedrò costretto a tutelare la mia immagine.
      Salutti.
      Avv. Francesco Saverio Pasquetti

  2. Francesco Saverio Pasquetti

    egregio direttore,
    sollecitato dal priore della confraternita sento la necessità di precisare, anche per rispetto alle autorità ecclesiastiche diocesane e della parrocchia di san michele arcangelo, il senso del mio pensiero così come espresso nell’articolo da voi pubblicato e manifestato – ci tengo a ribadirlo con forza – nella sola qualità di residente del quartiere di campomoro e dunque in via strettamente personale.
    Mi si accusa di aver assunto illegittimamente il ruolo di portavoce dei reatini allorchè nel pezzo testualmente affermo: di tale ricorrenza: <>. Tale affermazione, letta in modo corretto e non interpretata secondo le proprie opinioni, è semplicemente un essere in disaccordo con una manifestazione che già vive il suo clou in un intero mese (giugno) tutto dedicato al santo dei reatini. Ma non vi era alcuna intenzione di criticare o men che meno dileggiare tale iniziativa: da cattolico praticante, pur non condividendola, non posso che rispettarla e rispettare chi la organizza e chi la pratica. Dunque, nell’ipotesi in cui ne avessi leso la sensibilità, porgo le mie scuse alla confraternità, alle autorità ecclesiastiche diocesane ed al parroco di san michele arcangelo, don benedetto falcetti, che stimo e di cui sono peraltro anche parrocchiano.
    Ribadisco che la mia critica era rivolta esclusivamente alle manifestazioni di contorno (i c.d. festeggiamenti civili) evidenziando come nel solo mese di agosto, su 31 giorni, ben 20 sono stati caratterizzati da tali eventi.
    Dunque confermo il merito del mio pensiero evidenziando ancora una volta che il pezzo aveva evidenti connotati ironici (in punta di penna, si dice in gergo, ed i riferimenti fantozziani ne sono la testimonianza) e che bisogna saper leggere ed accettare serenamente le critiche, magari ascoltando anche chi non la pensa come noi. Perchè a me hanno insegnato che la mia libertò finisce laddove inizia quella del mio prossimo.
    Saluti,
    Avv. Francesco Saverio Pasquetti

  3. Roberto Fallerini

    Caro Francesco concordo e condivido al 100% il tuo intervento sullo sfrenato “liscismo” estivo. A mio parere sono molti i Cittadini che concordano in toto con quanto da te scritto, sarebbe interessante organizzare una raccolta di firme per conoscere e far conoscere la realtà a chi la ignora. Quindi non c’è bisogno di scusarsi con nessuno, anzi, dovrebbe chiedere scusa a tutti i residenti chi turba la quiete fino ad ore vietate. Del resto il comma 1 dell’ art. 659 del CP così recita : ” Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l’ arresto fino a tre mesi o con l’ ammenda fino a ….”.
    Anche a me è stato insegnato che la mia libertà finisce dove inizia quella degli altri … abbiamo bisogno di buone lezioni di educazione civica, abbiamo bisogno che chi è deputato a controllare, a far rispettare le leggi esistenti faccia il suo dovere. E’ una crisi gravissima quella che stiamo vivendo ed episodi come quello da te ben spiegato lo stanno a dimostrare, è necessario recuperare un senso di rispetto, e di buone maniere che purtroppo è andato perso, speriamo che interventi come il tuo servano a far prendere coscienza che una vera convivenza civile è alla base di una comunità che vuole crescere aiutandosi anche con una sana critica e positive proposte. Grazie a te Roberto Fallerini

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