Reatini

Buon viaggo, dolce Andrea

Funerale a Colle di Tora per Andrea Ermini, salutato da tanti, dall'Azione Cattolica reatina, da Special Olympics Rieti, dagli amici della onlus "L’albero delle farfalle"

«Buon viaggo, dolce Andrea, a te che sei stato un angelo persino sulla terra!»: si è concluso così il commosso saluto letto, a fine funerale, da Veronica a nome dei ragazzi di Special Olympics Rieti, che all’uscita del feretro hanno poi liberato palloncini bianchi nel cielo. Quei palloncini bianchi libratisi sopra il lago del Turano ben richiamavano l’«anima candida» di Andrea, per dirla con l’espressione usata dal post pubblicato sul gruppo Facebook dell’Azione Cattolica reatina, nel ricordare i campi e i momenti vissuti nell’associazione diocesana.

Un ricordo dei suoi “Stellina dolcissima” e del suo occhiolino, quasi un “marchio di fabbrica” per Andrea Ermini, assieme ai suoi sorrisi che anche la onlus L’albero delle farfalle ha voluto ricordare: «Ciò che ci ha sempre uniti è la semplicità e la  purezza di cuore ad amare e ad essere amati», hanno scritto animatori e utenti della ludoteca aperta a giovani diversamente abili.

Se ne è andato all’improvviso, con un brutto scherzo giocatogli dal cuore poche settimane dopo il suo quarantovesimo compleanno, lì a Colle di Tora, il paese della madre dove in passato era solito recarsi d’estate e dove, da un paio di anni, si erano trasferiti ad abitare lui e mamma Beatrice, per cui aveva cessato di frequentare le attività a Rieti, L’albero delle farfalle, Special Olympics, le vecchie amicizie…senza però che il legame affettivo mai si spezzasse.

E lì a Colle, nella parrocchiale di San Lorenzo riaperta al culto l’estate scorsa, si è svolta la liturgia esequiale, celebrata dal parroco del paese, don Robert, e dal predecessore, don Josaphat, presenti tanti paesani e chi da Rieti è riuscito a venire, nell’attesa di celebrare una Messa di suffragio in città appena possibile, sicuramente con chi ha condiviso l’esperienza di Ac e con “Donfa”, come Andrea era solito chiamare l’amico don Fabrizio Borrello.

Impossibilitato a presenziare al funerale, il sacerdote, con cui Andrea aveva vissuto in passato diversi campi e attività, si è reso presente attraverso un messaggio letto al termine della liturgia: «Te ne sei andato in punta di piedi anche se la notizia è esplosa ovunque come una bomba…facendo molto rumore e soprattutto folgorandoci tutti. Voglio parlare di te al presente perchè credo che tu sia vivo e presente in mezzo a noi in quel mistero di Amore che chiamiamo Dio. Tutti sappiamo bene chi sei e tutti ti amiamo per quello che sei. Ma fra le tantissime cose che potremmo e dovremmo dire di te vorrei sceglierne una perché ce la possiamo portare nel cuore come qualcosa di indelebile. Tu ci insegni la libertà di volere bene senza filtri, senza ma e senza se. Tu ci insegni la bellezza e la purezza di un abbraccio e di un bacio, liberi e senza nessun fine recondito. Tu ci insegni ad essere noi stessi nelle relazioni soprattutto in quelle tra amici. Dopo anni di covid in cui non ci sentiamo più liberi di toccarci tu ci insegni quanto sia bello far sentire al parente, all’amico, al semplice conoscente quanto sia bello sentirsi amati anche con un abbraccio, con una carezza e con un bacio».

Queste le parole di “Donfa”, firmatosi proprio così, con quel «nome che hai coniato tu e con il quale ormai mi chiamano la maggioranza dei nostri comuni amici».