La prossima settimana invieremo le ingiunzioni di pagamento ex lege per gli stipendi arretrati dovuti ai dipendenti del Consorzio della Bonifica di Rieti.
Abbiamo stima e rispetto per gli attuali vertici del Consorzio di Rieti ma vogliamo i fatti.
E i fatti ci dicono che le famiglie senza stipendio non campano, e in questo caso non ci sono neanche i cosiddetti ammortizzatori sociali, e se putacaso domani i dipendenti dovessero chiedere, cosa prevista per legge, un anticipo sul proprio TFR, magari scopriremmo che i soldi non ci sono.
I lavoratori sono costretti a rispettare la legge nel caso dichiarino lo sciopero, e legge dice che devono lavorare per garantire i servizi essenziali per la collettività, devono lavorare senza stipendio.
C’é qualcuno che si rende conto che in questo modo saltano le regole della convivenza civile?
ANBI, la Associazione Nazionale dei Consorzi di Bonifica, controparte istituzionale dei dipendenti e delle Associazioni Sindacali; non ci risulta che l’Anbi non stia pagando gli stipendi ai propri dipendenti, ne che abbia sospeso lo stipendio ai vari Gargano della situazione, ne che abbia sospeso le consulenze a pagamento, il lavoro degli operai lo vediamo, quello dell’Anbi no.
Regione Lazio, vorrebbero fare la riforma del governo del sistema idrogeologico, (e non solo) ma siccome sono in preda al sacro furore del risanamento economico, non sanno che pesci pigliare, eppure sarebbe semplice, dovrebbero stare a sentirci (il sindacato), pensare di meno alle lobby, a cominciare da quelle politiche ed amministrative, ed avere almeno il coraggio di fare quello che non costa niente, riorganizzare la spesa pubblica in coerenza con obiettivi di sviluppo e non di tagli, e non basta sbandierare i fondi europei; qui da noi manca il sistema in grado di fare da volano ad ogni euro speso, e pensare che da Rieti provengono uno degli assessori regionali di peso ed il segretario regionale del partito di maggioranza relativa, (oltre a vari consiglieri regionali e qualche onorevole) ne sapranno qualcosa costoro dei mali di cui soffre questo territorio? Avranno una idea di come guarirli? (o no?)
Associazioni degli Agricoltori: Coldiretti, Cia, Unione, etc. forse é il momento di tirare fuori la testa dalla sabbia, alzare lo sguardo e pensare al futuro, un futuro che non é fatto di consociazione e spartizione di posti e cariche, o di mungitura della spesa pubblica, un futuro che almeno qui da noi é fatto di acqua, aria, montagna, ambiente, risorse paesistiche, enogastronomia, agroturismo accoglienza e recettività e che la sfida si può vincere, a patto che si accolga la prospettiva della grande riforma del governo locale delle aree interne, riforma che non può prescindere da un patto tra le forze produttive e del lavoro, un rinnovato blocco sociale su cui rifondare l’area del Reatino facendo perno sull’ “oro” di cui disponiamo.