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Bielorussia: donne in piazza per la Kolesnikova

In Bielorussia ancora proteste contro il presidente Lukashenko. Ieri momenti di tensione e decine di nuovi arresti nella ‘marcia delle donne’, convocata per chiedere la liberazione della leader dell’opposizione, Maria Kolesnikova

In Bielorussia sembra ancora lontana la possibilità di far dialogare le opposizioni e il presidente Alexander Lukashenko, fortemente contestato, soprattutto dopo la vittoria del capo dello Stato alle elezioni del 9 agosto scorso, consultazioni considerate irregolari dai manifestanti. La protesta ha vissuto anche ieri momenti di alta tensione. A Minsk sono scese in piazza le donne, per chiedere con forza la liberazione di Maria Kolesnikova, figura chiave dell’opposizione, molto vicina a Svetlana Tikhanovskaya, arrivata seconda alle contestate elezioni del 9 agosto, dal cui risultato si sono acuite le proteste contro il capo dello Stato. Si sono verificati scontri tra polizia, in tenuta antisommossa, e le manifestanti. Oltre 100 gli arresti. Anche stamani nuove dimostrazioni durante le quali, ha comunicato la polizia, sono state fermate circa 250 persone.

Dialogo Lukashenko – Putin

Dall’esilio in Lituania la Tikhanovskaya, in un messaggio via Twitter, ha condannato la repressione contro le donne e i manifestanti, esortando le forze dell’ordine a passare dalla parte del popolo. Intanto, ieri Lukashenko ha riunito il Consiglio di sicurezza nazionale. E, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa bielorussa Belta, alla luce delle esercitazioni militari della Nato in corso in Lituania, ha allertato l’esercito. Il capo dello Stato domani sarà nella località russa di Sochi, sul Mar Nero, per colloqui con l’omologo russo, Vladimir Putin. Oltre ai rapporti tra i due Paesi, in agenda sicuramente anche  la crisi politica in Bielorussia. Secondo Fulvio Scaglione, analista ed esperto dell’area ex sovietica, proprio l’intervento diplomatico di Mosca potrebbe avere un effetto positivo per la soluzione del confronto tra opposizione e Lukashenko.

Secondo Scaglione il capo del Cremlino potrebbe favorire i dialogo in Bielorussia, dato che la contestazione non ha mai avuto connotati antirussi, come invece è accaduto in Ucraina e in altre repubbliche ex sovietiche.

Monsignor Gallagher a Minsk

Intanto, continua la missione a Minsk  del segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, monsignor Paul Richard Gallagher, che si è recato nella Repubblica di Bielorussia per manifestare l’attenzione e la vicinanza del Santo Padre alla Chiesa cattolica e all’intero Paese, un conforto importante in questo momento di serie difficoltà. Il programma della visita di monsignor Gallagher prevede incontri con le autorità civili e i responsabili della Chiesa cattolica.

da Vatican News