Animali come oggetti inutili, il Comune che fa?

In questi giorni di inizio estate, in vista della classiche gite fuori porta, molti finti animalisti decidono di liberarsi dei “doni natalizi”, compagni oramai scomodi: non stiamo parlando di pacchetti ma di esseri viventi, di animali che imprigioniamo per compagnia, ritenendo sufficiente sfamarli, per poi liberarcene con una facilità tale da evidenziare una insensibilità tale da rientrare in una scala dei valori patologicamente alterata.

Le malcapitate bestiole abbandonate, spesso anche esotiche (che per la diversità climatica sono destinate a morte certa), accolte dapprima con entusiasmo come giocattoli nuovi, ad un tratto le ritroviamo abbandonate ai cigli delle strade, magari gettate dai finestrini di auto in corsa da spregevoli umani, oppure, cosa che capita spesso ai gatti, lasciati in piena montagna (perché tanto il gatto se la sa cavare, non tenendo conto che l’istinto di difesa, vivendo in casa si perde e diventano facili vittime di morti violente). Queste bestiole disorientate, magari anche in cerca di quel calore umano che gli è venuto a manca improvvisamente inspiegabilmente, spesso si lasciano catturate per poi spesso finire in canili o gattili privati mal gestiti – una sorta di lager – in cui servono soltanto per business, o addirittura per malaffare (combattimenti – commercio illegale).

In questo fine settimana a Roma si terrà il Congresso Nazionale della LAV (Lega Anti Vivisezione http://www.lav.it/news/maltrattamento-di-animali-10-anni-di-legge-convegno-6-giugno-congresso-lav-il-7-e-8) in previsione di una rilettura della Legge 189/2004, al fine di migliorarla e renderla ancora più efficace rispetto al percorso intrapreso in difesa dei diritti degli animali.

Sulle tematiche animaliste la sensibilità reatina dovrebbe essere stimolata maggiormente, ricorderete nel 2004 l’orrendo episodio del canile di Colle Arpea, collocato al confine dei comuni di Cantalice e Rieti, finito sulle cronache nazionali e considerato tra i peggiori esempi di gestione privata convenzionata con strutture pubbliche, oggetto di sequestri e procedimenti penali per maltrattamento degli animali detenuti, chiuso definitivamente nel 2011 (http://www.sitopreferito.it/2011/02/25/rieti-chiuso-il-canile-di-rieti-tutti-i-cani-adottati/) svuotato grazie al lavoro dei tanti volontari, operato in particolare dell’Associazione Ulmino con Betty Gregari e tanti altri (http://www.ulmino.it/chisiamo/il-guardiano-dell-Ombra.php) che hanno garantito loro una adozione “oculata” presso famiglie realmente amanti degli animali.

Nel 2012 il nostro Sindaco durante la campagna elettorale, avendo condiviso in prima persona la tematica ai tempi del Colle Arpea, presentò un programma che riporta: “Intendiamo affrontare organicamente il problema dei cani abbandonati e del randagismo e, a tal fine, creare una struttura multifunzionale che soddisfi anche le esigenze dei cinofili. Pensiamo ad un parco-canile inteso come oasi naturalistica vicina al territorio urbano, costituita da diverse aree con diverse funzioni e in grado di offrire un ventaglio di opportunità sociali, educative ed economiche grazie ad una gestione mista pubblico/privata/terzo settore e ad un parco cittadino destinato agli amici a quattro zampe.”

Del parco parla anche l’etologo Roberto Marchesini (http://www.lamicofedele.it/convegno_parco-canile/curriculum.pdf) ed in molti luoghi italiani è stato già realizzato (http://www.animalinelmondo.com/notizie/animali/1230/parco-canile-diritti-e-pet-therapy.htmlhttp://www.vivitelese.it/2011/05/da-canile-lager-a-parco-canile/http://www.comune.milano.it/portale/wps/portal/CDM?WCM_GLOBAL_CONTEXT=/wps/wcm/connect/ContentLibrary/elenco+siti+tematici/elenco+siti+tematici/milano+per+gli+animali/il+parco+canile+di+milano).

Del progetto, bozze e contatti, il Comune di Rieti ne dispone già dal 2007 quando con diverse associazioni presenti sul territorio si procedette alla redazione del REGOLAMENTO PER LA TUTELA ED IL BENESSERE DEGLI ANIMALI, approvato dal Consiglio Comunale con Delibera n. 22 del 6 aprile 2007.

Questo documento però non è mai stato pubblicato sul sito internet, malgrado le diverse sollecitazioni e, cosa più grave, MAI DIFFUSO ALLA CITTADINANZA MEDIANTE CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE, rimasto ancora abbandonato nei cassetti della burocrazia!

Chiediamo perciò al Comune di Rieti, agli enti preposti per la materia (ASL – REGIONE – PROVINCIA per il piano zonale del randagismo), visto che il progetto creerebbe cultura, occupazione e riqualificazione dei territori, di conoscere perchè :

  1. ci si sia limitati all’intitolazione del Canile Sanitario di via Tancia alla memoria di una brava volontaria;
  2. non si avvii un progetto organico per possibili esondazioni nella piana reatina, come se non ci fossero altre aree adeguate nel Comune di Rieti;
  3. si lascino passare gli anni, mentre i fondi sul randagismo a livello regionale ed europeo vengono stanziati ma non richiesti con progetti similari a quelli già realizzati altrove, perdendo occasioni irripetibili di finanziamento e di sviluppo del territorio;
  4. invece di realizzare il progetto del PARCO CANILE con tutto il suo indotto, si preferisca sottoscrivere convenzioni con strutture a gestione privata (Capena e Stroncone), i cui costi non sono più contenuti;
  5. a Rieti non ci sia un UDA (UFFICIO DIRITTI ANIMALI) come in altri luoghi che, tramite volontari ed associazioni, proceda allo sviluppo delle politiche dell’adozione degli animali ed alla diffusione della cultura animalista, compito rimesso in precedenza al Comando della Polizia Municipale di Rieti a cui sembra ora resti il solo compito operativo di recupero degli animali, mentre la materia dell’animalismo sia genericamente attribuita al 6° Settore del Comune di Rieti – Protezione Civile;

Chiediamo al Sindaco di rispondere:

  1. convocando un Consiglio Comunale sulla materia, vista l’utilità del progetto che messo in cantiere fornirebbe risposta all’urgenza sociale in tema di lavoro, ambiente e sviluppo del territorio,
  2. convocando, subito dopo, un incontro pubblico con associazioni e cittadini per rendicontare gli esiti del consiglio, gli intenti e i programmi raggiunti, senza nascondersi dietro la solita carenza di risorse economiche disponibili e sullo pseudo – dissesto del quale pare si vanti ma non contribuisca a risolvere in modo costruttivo e programmatico, nel rispetto di quanto ha promesso in campagna elettorale, altrimenti prenderemo atto, anche in questo contesto, delle menzogne politiche sulle quali ha basato la sua campagna elettorale!