Ogni decisione economica ha una conseguenza di carattere morale. Logica della politica e logica del dono, sono entrambe fondamentali e da considerare nell’ambito della logica economica globalizzata.
L’attività economica interessa tutte le fasi dell’esistenza umana. È infatti strettamente collegata con le esigenze dell’uomo. Per questo è opportuno sviluppare un’attenta e approfondita riflessione circa i principi di fondo a cui essa si ispira.
A questo proposito l’Enciclica “Caritas in Veritate” di Papa Benedetto XVI presenta, al n. 37, alcuni spunti di riflessione: «Il reperimento delle risorse, i finanziamenti, la produzione, il consumo e tutte le altre fasi del ciclo economico hanno ineluttabilmente implicazioni morali».
La convinzione secondo la quale l’economia ha il compito di produrre ricchezza e la politica quello di distribuirla, ormai è un anacronismo insostenibile. I limiti territoriali per le attività economiche non esistono più, mentre le autorità politiche rimangono purtroppo confinate nell’ambito locale di loro competenza.
Ecco quindi che occorre fissare bene i limiti e le competenze dei soggetti coinvolti nelle attività economiche. «I canoni della giustizia devono essere rispettati sin dall’inizio, mentre si svolge il processo economico, e non già dopo o lateralmente».
Tutto questo non solo è possibile ma è già praticato da realtà circoscritte, purtroppo, ad iniziative religiose e laicali orientate da principi etici.
Tale impostazione dovrebbe essere più diffusa anche perché, come sottolineato più volte dalla Dottrina Sociale della Chiesa, è l’unica strada in grado di garantire futuro economico e evitare rischi di fallimento di intere nazioni, come oggi sta accadendo.
Del resto, nell’epoca della globalizzazione, la competizione tra culture diverse può dare luogo a fenomeni di oppressione e depressione di interi sistemi economici. Occorrono quindi «comportamenti economico-imprenditoriali che […] trovano prevalentemente un punto d’incontro nel rispetto della giustizia commutativa».
In questa direzione occorre fare ancora molta strada per assicurare «leggi giuste e di forme di ridistribuzione guidate dalla politica, e inoltre di opere che rechino impresso lo spirito del dono».
La logica dello scambio contrattuale è certamente necessaria per un’economia globalizzata ma, direttamente o indirettamente, sottolinea l’Enciclica, «dimostra di aver bisogno anche delle altre due, la logica politica e la logica del dono senza contropartita».
Tre indirizzi che, se valorizzati tenendo conto di un certo equilibrio, permettono lo sviluppo di un’economia sana, legata al dono senza travalicare il legittimo e necessario profitto.