60 milioni di debiti in Comune?

Si è tenuto pochi giorni fa alla Sala dei Cordari, un incontro sull’analisi del Bilancio del Comune di Rieti e quanto emerso non ha certamente rassicurato i cittadini presenti.

A relazionare su una situazione a dir poco disastrosa, nonostante in molti cerchino ancora di affermare il contrario, è stato Gianni Ciccomartino, Fp Cgil, che in modo dettagliato ha illustrato la condizione in cui, ad oggi versano i conti del Comune.

«Molto si è discusso, nei mesi e negli anni passati – spiega Ciccomartino – circa la situazione finanziaria del comune di Rieti, dove da una parte si denunciava la situazione di predissesto dell’Ente, e dall’altra viceversa si minimizzava ogni difficoltà imputando eventuali ritardi o criticità a “momentanee difficoltà di cassa” dovute ai “ritardi nell’erogazione dei trasferimenti” soprattutto regionali. Però, a partire dalla relazione della ragioneria Generale dello stato, del 2008, per arrivare a quanto affermato dalla Corte dei Conti sezione controllo per il Lazio, qualche elemento di preoccupazione sulle prospettive di tenuta del Bilancio Comunale sono sorte in più di un osservatore».

In più di un’occasione, come ha chiaramente detto il sindacalista, a causa di questa situazione critica «si sono vissuti momenti anche drammatici relativamente alla continuità dei servizi e alle prospettive occupazionali dei dipendenti della società cooperativa che gestisce in appalto i servizi sociali per conto del Comune».

Ciccomartino si riferisce alle oltre duecento persone che per due volte hanno ricevuto lettere di licenziamento da parte della cooperativa che denunciava la situazione debitoria milionaria del Comune di Rieti e che usava i lavoratori come leva per far valere i suoi crediti nei confronti dell’Ente.

Se si vanno a sommare insieme tutte le situazioni critiche degli ultimi anni si arriva quindi ad un’analisi che definire impietosa sarebbe forse esagerato, ma che non può nemmeno essere definita rosea. Soprattutto se si guarda al futuro. Oggi, ciò che è certo, è che la realtà economica e finanziaria del Comune di Rieti ha molte criticità.

«La situazione di sofferenza del bilancio comunale esiste e ha delle cause ben individuabili – dice Ciccomartino – che non sono esclusivamente “esogene” ovvero determinate da fattori esterni quali il taglio dei trasferimenti erariali, ma è determinata da scelte (o non scelte) di bilancio che si sono stratificate negli anni e che hanno portato ad una situazione di asfissia delle casse comunali, che continuano ad accumulare debito nei confronti dei fornitori e, paradossalmente anche nei confronti dello stesso Comune di Rieti».

I numeri parlano chiaro, almeno quelli conosciuti oggi, e sembra non sia un caso che il rendiconto all’esercizio finanziario 2011 non sia stato ancora approvato dal Comune di Rieti.

Un dato che potrebbe rendere ancora più chiara la situazione è quello legato al fatto che il cittadino di Rieti è al sesto posto in Italia per imposizione locale, ma – e qui è la contraddizione – occupa invece gli ultimi posti per i servizi cui dovrebbe usufruire grazie all’amministrazione cui paga le tasse.

«In poche parole – dice Ciccomartino – paghiamo di più ed abbiamo servizi più scadenti».

Non risollevano il morale neanche le parole della relazione della Corte dei conti che, sui conti del Comune di Rieti, scrive come: «le difficoltà di cassa non sono più momentanee ma, anche in considerazione delle condizioni generali di bilancio, abbiano acquisito i caratteri di una crisi strutturale, in grado di aggravare la situazione di precarietà del bilancio medesimo, incidendo sui relativi equilibri, qualora non vengano prontamente eliminate le cause che hanno determinato la carenza di liquidità».

Ad oggi si può tentare, come spiega Ciccomartino «una quantificazione dei debiti» che sommando le varie voci arriva ad un «totale, prudenziale, di quasi 60 milioni di euro». «È chiaro – spiega il sindacalista – che l’esatta quantificazione finanziaria del fenomeno ad oggi non ci è possibile. Comunque è indice di un “dissesto” se non finanziario, gestionale dell’ente».

Ad onor del vero va detto che spesso la FP Cgil ha denunciato come, al Comune di Rieti, determinati schemi gestionali siano del tutto saltati dimostrando – come sottolinea Ciccomartino – «l’evidente superamento del confine tra politica e gestione, particolarmente grave in questo ultimo periodo, insieme al fatto che il Comune di Rieti appare più come una somma di repubbliche indipendenti che vanno ad acuire una difficoltà gestionale e finanziaria che per essere affrontata avrebbe bisogno di ben altro timone».

2 thoughts on “60 milioni di debiti in Comune?”

  1. Adriano

    Da cittadino mi domando?
    Con quale faccia i politici che hanno contribuito a creare questo dissesto economico si presentano alle prossime elezioni a chiedere il voto?
    Il presentarsi con liste civiche (palesemente finte) dovrebbe invogliare i reatini a votare nuovi simboli dietro i quali si celano i vecchi politici?
    Gradirei avere una risposta a queste 2 semplici domande.
    Per cambiare veramente occore smontare tutto il meccanismo e mandare a casa tutti i vecchi politici.
    I cittadini di Rieti ne saranno capaci o si faranno infinocchiare un’altra volta da promesse di lavoro impossibili?

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