I diaconi: consacrati al servizio, segno dell’amore materno della Chiesa

La comunità diaconale, con l’ultimo sabato di maggio, ha concluso il cammino di formazione dell’anno pastorale 2016-2017, sotto la guida di padre Ezio Casella, direttore dell’Ufficio Liturgico diocesano.

Infatti, ogni ultimo sabato del mese, i diaconi si sono trovati presso la Casa Buon Pastore, presso la quale, dopo la preghiera delle lodi, hanno ascoltato la lezione di Padre Ezio. Un ciclo di incontri che ogni volta ha dato vita a un ricco scambio di idee, per concludersi con il pranzo insieme ai sacerdoti ospiti della Casa.

Nei primi incontri, Padre Ezio ha trattato il sacramento dell’Ordine nel suo significato teologico e liturgico, seguendo le rubriche del libro pontificale dei vescovi per quanto attiene al rito. Ha ricordato come il mistero di Cristo vive in noi, in particolare nei ministri ordinati; come nel nostro agire deve risplendere Dio nel mondo.

Padre Ezio si è soffermato molto sui tre gradi dell’Ordine: Il vescovo che gode la pienezza è consacrato per il ministero, i presbiteri che partecipano della pienezza del vescovo sono consacrati per la comunione, i diaconi che sono consacrati per il servizio, tutti per la missione.

Il ricordo della scelta dei sette uomini saggi da parte degli apostoli, cui vennero imposte le mani, è valida più che mai oggi che la Chiesa è chiamata a servire in ogni direzione. Il diacono è chiamato ad essere sacramento del servizio, segno dell’amore materno della Chiesa.