«Ecco, ogni giorno egli si umilia»: adorazione eucaristica a Greccio il 25 di ogni mese

I frati del santuario di Greccio propongono, per chi lo desidera, un appuntamento mensile il giorno 25 di ogni mese alle ore 21, a partire da mercoledì 25 ottobre: l’adorazione eucaristica nella grotta del presepio.

A Greccio, la notte di Natale del 1223, san Francesco volle che si celebrasse solennemente l’Eucaristia sul presepio e lui stesso assaporò una consolazione mai provata prima. L’adorazione eucaristica è sempre in rapporto intimo e intenso con l’Eucaristia celebrata. Con l’adorazione si ha la possibilità di approfondire il mistero eucaristico in tutta la sua ampiezza, sia nella celebrazione della Messa che nel culto delle sacre specie, conservate dopo la Messa, per estendere la grazia del sacrificio a tutta la nostra vita. A Greccio davvero la Parola si vede, non solo si ascolta ma si osserva, per poter cambiare in profondità quegli aspetti della nostra vita che sono ancora in dissonanza con il Vangelo.

Per vivere da veri cristiani bisogna come Maria concepire e generare Cristo nel proprio cuore: «Che giova a me», dice Origene, «che il Verbo sia disceso in questo mondo, se non nasce in me?». Ogni giorno egli si umilia, ogni giorno il Cristo nasce in chi lo accoglie con l’ascolto e l’obbedienza; perciò la liturgia prega così: «O Dio, che hai scelto il grembo purissimo di Maria per rivestire di carne mortale il Verbo della vita, concedi anche a noi di generarlo con l’ascolto della tua Parola, nell’obbedienza della fede».

Maria che allatta il bambino nella stalla di Bethlehem e Francesco lì estatico di fronte al presepio ci aiutano a contemplare la Parola che scende dal cielo sulla terra, nella casa del Pane. Scende non come paladino implacabile ma come bambino inerme. Non impugna una spada ma si avvolge di fasce. Non si avventa su un paese condannato ma porta la salvezza a tutti. Non riempie tutto di morte ma è la nascita di una nuova vita. Nel suo vangelo Luca prende elementi della gloriosa risurrezione e li proietta sulla nascita, così come Francesco prepara una mensa sul presepio per accogliere il pane degli Angeli, memoriale del sacrificio pasquale di Cristo. Si rivela così la gloria di Dio, viene comunicata la sua pace agli uomini, si diffonde la gioia. Con la sua luce questa notte inaugura un nuovo giorno della storia e anticipa quello definitivo. L’iniziativa sarà un modo per vivere quanto scrive il profeta Isaia: «Il popolo che camminava nel buio vide un’intensa luce; quanti abitavano un paese di ombre s’inondarono di luce. Hai accresciuto la gioia, aumentato la letizia: gioiscono in tua presenza, perché un bimbo ci è nato, ci hanno donato un figlio».