Musica

Weekend di musica a Contigliano con “Sabina Emufest”

Organizzata da “Sabina Elettroacustica”, la manifestazione ha previsto esecuzioni e performance di musica contemporane alla presenza di compositori e musicisti d’eccellenza

Weekend di musica a Villa Battistini a Contigliano. Sabato 6 e domenica 7 si è svolta la seconda edizione del “Sabina Emufest” (Electroacustic Music Festival). Organizzata da “Sabina Elettroacustica”, la manifestazione prevede esecuzioni e performance di musica contemporane alla presenza di compositori e musicisti d’eccellenza.

Nel pomeriggio della prima giornata è stato dato spazio al compositore James Dashow, per poi passare al concerto serale di Arturo Tallini per chitarra ed elettronica che eseguito brani contemporanei di autori italiani e internazionali.

La seconda giornata è iniziata con la presentazione degli ultimi CD del M° Enzo Filippetti, per poi proseguire con la performance in esterna “…dai calvi picchi” di Danilo Santilli. “Letture di classici e tracce audio spazializzate di suoni concreti e vocali” recita la definizione ufficiale. “Nirvana di splendori e di suoni” viene da pensare, una volta immersi nella musica proveniente dalle otto casse intorno al giardino, prendendo spunto dal primo testo tratto da Le ‘risorse’ di San Miniato al Tedesco di Giosuè Carducci. La lettura dei testi è affidata a Luca Pellino e Lucia Casagrande Raffi.

Protagoniste di musica e testi, le cicale dell’autore accompagnano con il loro gracchiare quasi tutta l’esecuzione. Per quanto riguarda il suono il controllo del performer è totale: tracce registrate e casse di amplificazione sono indipendenti e gestite al millisecondo per creare effetti sonori, echi e riverberi. Oltre agli insetti si ascoltano versi di altri animali (uccelli soprattutto), suoni metallici e voci umane più o meno distorte. Le altre letture riguardano miti greci e sembra proprio che una presenza divina giri vorticosamente intorno agli ascoltatori. È facile sentirsi nei panni del poeta nel momento dell’ispirazione, quando è sopraffatto dalla voce della musa.

Nella serata si è svolto il concerto finale, che ha visto il M° Filippetti eseguire al sassofono contralto ed elettronica 5 brani composti appositamente per lui da altrettanti autori italiani e stranieri presenti in sala (Giorgio Nottoli, Domenico De Simone, James Dashow, Wilfred Jentzsch e Franceso Maggi/Gustavo Delgado).

Lo strumento viene sfruttato anche nelle sue possibilità laterali e marginali ma proprio per questo latenti e meravigliose. Anche il corpo musicista è messo alla prova tra posture acrobatiche, controllo del respiro e l’attrezzatura digitale. Corpo e strumento che diventano materia viva per l’ispirazione del compositore: i 5 pezzi evocano 5 mondi diversi e fanno del sassofono sempre qualcosa di nuovo, come fosse una statua illuminata diversamente ogni volta. E se lo strumento sembra moltiplicarsi il merito è anche dell’elettronica, una coprotagonista a volte ancella a volte sovrana dell’esecuzione.

È difficile parlare di musica, di questa soprattutto. Resta lo stupore di fronte alle possibilità inedite aperte da queste esperienze, e l’ammirazione per l’impegno profuso da chi questi suoni così nuovi li fa nascere e vivere per tutti.