Ricorrenze

«Pazienza e rispetto per il cittadino»: la Polizia Locale festeggia san Sebastiano

Polizia locale in festa per la solennità di San Sebastiano. Autorità ed agenti, e per la prima volta anche i massimi rappresentanti dei comandi dei comuni della provincia si sono ritrovati insieme in Cattedrale per celebrare il patrono Sebastiano, militare romano e martire.

Polizia locale in festa per la solennità di San Sebastiano. Autorità ed agenti, e per la prima volta anche i massimi rappresentanti dei comandi dei comuni della provincia si sono ritrovati insieme in Cattedrale per celebrare il patrono Sebastiano, militare romano e martire.

L’occasione ha visto il vescovo Domenico rivolgere un invito alla pazienza e allo stile agli agenti di Polizia Municipale. Mons Pompili ha infatti colto un tratto della missione del Corpo nella frase che l’apostolo Pietro rivolge ai cristiani della prima generazione: «Se doveste soffrire per la giustizia, beati voi!». Questo accade a san Sebastiano: da ufficiale dei pretoriani al servizio di Diocleziano, «muore non solo per la fede, ma anche per la giustizia».

Il parallelo con il lavoro dei vigili urbani, sta nella percezione diretta dell’astio, della contestazione e della polemica quando ricordano a tutti «la strada dell’ordine e della legalità», quando richiamano «all’urbanità». Ma il vescovo ha esortato gli agenti a non scoraggiarsi: pure se «la marea montante dell’aggressività sociale si scarica su di voi, dovete far fronte a tante emergenze che la macchina dello Stato finisce per assegnarvi». Lontana dall’essere un piedistallo, la divisa impone di non perdere mai la pazienza, di avere sempre rispetto per ciascun cittadino, «anche se dall’alto della legge e della vostra coscienza dovete fare giustizia».

A fare da guida resta l’impegno di aiutare i più deboli: le persone anziane, i bambini, le persone disabili. E la professionalità, che insieme alla fede salva dal cinismo e rende il vigile una persona forte, come nella filastrocca di Gianni Rodari: «Chi è più forte del vigile urbano? Ferma i tram con una mano. Con un dito, calmo e sereno, tiene indietro un autotreno: cento motori scalpitanti li mette a cuccia alzando i guanti. Sempre in croce in mezzo al baccano chi è più paziente del vigile urbano?».

Le parole del Comandate Belli

Al termine della liturgia, è stato il Comandante Massimo Belli a fare il punto sulla situazione del Corpo: «È stato un anno particolarmente difficile per la Polizia Municipale di Rieti, come spesso accade dopo un cambio al vertice, ma anche dopo il grande lutto che ha colpito il personale dopo la morte di Marta Scioscia. Nonostante le difficoltà, abbiamo portato avanti il nostro lavoro efficacemente, costituendo anche un punto di riferimento per altri Comandi». Il Comandate ha concluso ringraziando il sindaco di Rieti per la fiducia accordata
insieme agli uomini e alle donne che operano nel Corpo ogni giorno con sacrificio quotidiano, attraverso il loro lavoro discreto, silenzioso e professionale.