Testimonianze dalla Terra Santa

La Delegazione di Rieti dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme guidata dal Delegato Dama di Commenda Anna Maria Iacoboni Munzi, si è recata in pellegrinaggio in Terra Santa nei giorni dal 20 al 27 maggio.

Forse non tutti sanno che lo scopo dei cavalieri e delle dame è quello di rafforzare la propria fede e sostenere ed aiutare le opere caritative, istituzionali, sociali della Chiesa Cattolica in Terra Santa, particolarmente quelle del Patriarcato Latino di Gerusalemme. In quest’ottica, i cavalieri e dame di Rieti, hanno fatto il loro cammino.

Riportiamo alcune impressioni di Ivana,moglie di un cavaliere.


 

Un viaggio in Terra Santa è un viaggio particolare cui scopo principale è scoprire l’amore di Dio. In principio, quando mi è stato proposto questo viaggio, ho accettato con l’entusiasmo di poter in qualche modo rivivere le similitudini della terra in cui sono nata e vissuta per 19 anni.

Ritrovarne i profumi, i colori, l’atmosfera arabeggiante e condividere ancora una volta la mia presenza con quella degli ebrei e dei mussulmani. Cose che, invece, hanno fatto solo da cornice al nostro percorso che era quello di seguire le orme di Gesù: vedere, toccare e vivere i suoi stessi luoghi.

Con la eccellente guida di Luca Rotili, esperto dei luoghi e delle persone a lui divenute familiari e dal sostegno spirituale di Don Enrico, parroco di Acquapendente (VT) abbiamo iniziato il nostro pellegrinaggio toccando i luoghi citati dai Vangeli: Nazareth, Cafarnao, Gerico, il lago di Tiberiade, Cana di Galilea, il Giordano senza tralasciare gli aspetti turistici quali Qumram e il Mar Morto.

E poi Gerusalemme, il luogo per eccellenza della spiritualità, un grande miscuglio sociale, architettonico e religioso ne fanno una città unica. La sua storia emerge dalle pietre, dai vicoli, dalle chiese erette sui luoghi della passione di Gesù.

E nella città di Dio, l’entusiasmo e la commozione vanno crescendo, giorno dopo giorno. Dalle varie alture, uno sguardo a questa splendida città, alle sue mura, alle sue chiese, moschee, alle sue
porte, quella Aurea, quella di Damasco, quella di Sion e altre.

Città sacra, vista dall’orto degli Ulivi, per ebrei, cristiani e mussulmani e qui viene spontaneo sperare che l’unico Dio al quale ognuno si rivolge nel proprio credo possa concedere la pace a questa tormentata terra.

Il deserto di Giuda, il monte Tabor, il Lago di Tiberiade, tutti luoghi incontaminati che vengono visti con gli stessi occhi con cui li ha visti Gesù.

Ed infine tappa a Betlemme, la città oltre a un muro, realtà assurda, un muro reale non simbolico. Betlemme con la sua Basilica della Natività. Ed il pensiero si posa sul Natale e sulla pace. Silenziose riflessioni personali hanno riempito le giornate per questo Vangelo geografico che è la Terra d’Israele.