Terminillo montagna del cuore. Opportunità di turismo sanitario

Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento esponenziale delle malattie cronico degenerative soprattutto cardiovascolari, respiratorie metaboliche.

L’introduzione di terapie farmacologiche sempre più efficaci e di tecniche chirurgiche/interventistiche sempre più sofisticate hanno ridotto la mortalità e la morbilità cardiovascolare aumentando l’aspettativa di vita.

L’aumento della durata della vita, coadiuvato dall’esposizione ai vari fattori di rischio. come l’alimentazione scorretta con conseguente insorgenza di obesità e dislipidemie, tipo di vita stressante con scarsa attività fisica, il fumo, l’esposizione ad agenti inquinanti ecc. hanno prodotto aumento delle cardiopatie cronico degenerative, con inevitabile gravoso impatto economico in termini di invalidità e consumo di risorse.

In questo ambito le pratiche riabilitative, intendendo per riabilitazione l’insieme dei trattamenti e degli interventi finalizzati al miglioramento o stabilizzazione delle patologie cronico degenerative, assumono sempre più un ruolo attuale.

È ampiamente dimostrato che i programmi di riabilitazione riducono le fasi di riacutizzazione, migliorano i sintomi e la qualità della vita, riducendo inoltre il numero dei ricoveri ospedalieri. Nell’ambito cardiologico non solo le cardiopatie croniche ma anche le malattie acute e gli interventi invasivi (infarto, scompenso riacutizzato, bypass, ecc.) nella fase post acuzie, determinano una ridotta tolleranza allo sforzo, e talora la presenza, o anche solo la paura di sintomi come l’affanno e l’angina possono determinare un ulteriore sorta di danneggiamento secondario dovute ad una sofferenza psicologica con esito depressivo.

Da qui l’esigenza di soddisfare il bisogno psicologico di sentirsi accompagnati, controllati ed aiutati, sia da un punto di vista cardiologico che psicologico, in questa delicata fase del recupero dell’autonomia e della salute. Importante è il ruolo dell’ambiente naturale, non modificato dall’uomo soprattutto nella riabilitazione di pazienti che hanno avuto un alta esposizione ad ambienti ed operatori sanitari (medici, infermieri,terapie intensive, reparti , ecc)

La montagna può far bene al corpo alla mente e alla psiche. Con il termine di “Montagna Terapia” si indica un approccio metodologico riabilitativo, socio-educativo e terapeutico effettuato dal personale medico e paramedico – manche in strutture sanitarie – localizzato in ambiente montano. Tale attività è coadiuvata dalla presenza delle guide e degli esperti del CAI, figure indispensabili per l’approccio, in sicurezza, delle varie attività.

La “Montagna terapia” ha mostrato la sua efficacia oltre che nei pazienti con disturbi cardiovascolari cronici anche nei pazienti adulti e pediatrici con disturbi psichiatrici, patologie metaboliche e broncopneumopatie.

Per quanto riguarda il termine di Montagna terapia cardiologica si intende un percorso terapeutico riabilitativo cardiologico e psicosociale rivolto ai malati cardiologici. Il lavoro è interdisciplinare e potrebbe essere coordinato in maniera integrata da: un cardiologo, un emodinamista, uno psicologo, uno psichiatra, un infermiere, un istruttore CAI, un istruttore di sci e di nordic wolking.

Ma affinché tutto ciò avvenga è fondamentale che coloro che possono giovare di questo approccio riabilitativo si avvicinino alla montagna. Per i pazienti affetti da malattie broncopolmonari, per i pazienti pediatrici, per i pazienti con patologie psichiatriche non esistono condizioni concettuali che impediscono l’accesso alla montagna. Per esempio è opinione comune che il soggiorno in montagna fa bene ai bambini soprattutto se affetti da asma.

Completamente diversa invece è la situazione per i cardiopatici, soprattutto nella nostra zona. È opinione comune, diffusa e radicata, che chi ha problemi di cardiopatia non possa andare in montagna – e soprattutto al Terminillo – indipendentemente da quello che è la cardiopatia di base e l’altitudine.

Su questo argomento il 21 aprile 2012 di quest’anno è stato organizzato dalla azienda ASL di Rieti, presso l’Oasi Francescana di S. Antonio al Monte il convegno “Terminillo non solo neve. La montagna come esperienza terapeutica“.

Scopo di questo incontro scientifico è stato quello di affrontare tali problematiche affinché chi è affetto da broncopatie sia dell’adulto e che bambino, malattie psichiatriche sia dell’adulto che dell’età evolutiva, ma soprattutto anche chi è affetto da cardiopatia possa giovare dell’approccio riabilitativo montano.

Durante questo incontro scientifico sono state quindi esaminati i seguenti punti:

  • Le indicazioni, l’assenza di controindicazioni, le controindicazioni alla permanenza in montagna del cardiopatico in relazione alla cardiopatia di base, altezza della montagna di riferimento
  • L’ eventuale necessità e modalità degli adeguamenti farmacologici idonei per le varie cardiopatie, in particolare per l’ipertensione, cardiopatia ischemica e scompenso, tali da permettere percorsi riabilitativi montani in sicurezza.
  • Caratteristiche peculiari della montagna di riferimento
  • Caratteristiche geo-fisiche, climatiche, ambientali e logistiche
  • Tipologia di attività sportive praticabili e finestra su quelle idonee ai cardiopatici.
  • Qualità dell’aria (l’assenza di allergeni, la ionizzazione negativa ecc.), che la rendono idonea alla cura di numerose affezioni broncopolmonari
  • Altitudine di circa 1600 m. che permette di classificare il Terminillo come montagna a bassa quota e pertanto mparticolarmente indicata ai cardiopatici, previa selezione dei pazienti ad alto rischio
  • Vicinanza strategica a struttura ospedaliera idonea al trattamento dell’emergenza cardiologica secondo gli standard più attuali (UTIC con emodinamica attiva 24 ore su 24, raggiungibile in 20 minuti con ambulanza) verosimilmente unica nel suo genere.
  • Vicinanza a grosso bacino d’utenza: Roma a circa 1 ora di macchina
  • Possibilità, ad un altitudine che non supera i 1800 m, di attività sportiva ludica ricreativa da parte dei familiari contemporaneamente a quella riabilitativa da parte del paziente. Ciò permette di svolgere attività terapeutica riabilitativa in un contesto familiare, condizione che amplifica il risultato terapeutico (ad es. si pensi ad un nonno che dopo un episodio infartuale effettua il suo programma di riabilitazione quotidiana insieme ad un nipotino ed il figlio che pratica i vari sport di altura).

Per quanto sopra l’Asl di Rieti propone una prima esperienza attuativa durante l’estate 2012 rivolta agli ipertesi e cardiopatici in fase di stabilita: “Progetto 1: Termilillo la montagna del cuore”, soggiorno in altura, bassa quota, per ipertesi e cardiopatici in fase di stabilità che si svolgerà dal 20 agosto al 2 settembre 2012.

Durante tale periodo infatti verrà assicurata la presenza di un cardiologo e di personale infermieristico specializzato appartenete all’ UOC di Cardiologia-Utic-Emodinamica dell’ospedale generale provinciale di Rieti. Tutti gli ipertesi e i cardiopatici in soggiorno al Termillo potranno effettuare controlli cardiologici gratuiti, potranno inoltre partecipare ad escursioni del Cai e corsi di north wolking gratuiti in compagnia dei cardiologi ed infermieri del reparto di cardiologia di Rieti.

Per le adesioni al progetto contattare l’U.R.P del Terminillo (0746 258081) dalle ore 9 alle 13 e dalle ore 15 alle 18.

Per eventuali informazioni è inoltre possibile contattare la dott.ssa Isabella Marchese, Responsabile del Progetto Multidisciplinare “Terminillo non solo neve: la montagna come esperienza terapeutica” al 346 3731382.

Per i pazienti ipertesi, cardiopatici e loro familiari che vorranno soggiornare al Terminillo in sistemazione alberghiera la Asl di Rieti ha concordato con le strutture alberghiere aderenti al progetto (Hotel Cristallo, Hotel la Lucciola, Hotel Togo, Palace Hotel e La Piccola Baita) tariffe riservate (40 e al giorno pensione completa) previa consegna di durante il soggiorno di apposito modulo, che potrà essere ritirato presso il reparto di Cardiologia di Rieti, presso le strutture alberghiere, presso URP del Terminillo o scaricato dal sito della ASL di Rieti.