Sistema Metrebus in crisi: dopo Trenitalia esce anche Cotral

«L’annuncio dell’uscita di Trenitalia da Metrebus segna di fatto la fine del sistema tariffario integrato, almeno per come è stato concepito e gestito fino ad oggi». Lo afferma l’azienda Cotral sottolineando di aver «cercato in questi mesi il dialogo con Atac» anche se «nessuna buona volontà è stata dimostrata dall’azienda romana per trovare una qualsivoglia soluzione che rendesse il sistema più trasparente ed efficace. I crediti di Cotral nei confronti di Atac ammontano a 120 milioni di euro: soldi incassati da Atac per servizi resi da Cotral e mai ridistribuiti».

Di conseguenza Cotral «ha fissato la data del primo gennaio come l’ultima possibile prima di disdettare il sistema Metrebus, intraprendendo in questi mesi tutte le azioni legali necessarie per recuperare la quota della bigliettazione mai incassata».

La posizione di Cotral

«Un sistema tariffario integrato è uno strumento indispensabile per incentivare il servizio di trasporto pubblico in un’area come quella laziale – ha dichiarato l’amministratore delegato di Cotral Arrigo Giana – ma non può funzionare se un soggetto gestisce tutte le informazioni e i flussi finanziari e gli altri nulla. Anche in considerazione del fatto che in questi anni non sono mancate gravi criticità di gestione. Siamo pronti a discutere una nuova organizzazione del sistema solo se la gestione verrà affidata ad un soggetto terzo rispetto al quale le aziende aderenti avranno la medesima possibilità di controllo. Atac dovrebbe responsabilmente fare un passo indietro come gli stiamo suggerendo da mesi, purtroppo inascoltati».

La preoccupazione dei pendolari

E la notizie di una possibile uscita sia di Trenitalia che di Cotral dal sistema Metrebus preoccupano e non poco tutti i pendolari e i fruitori del servizio di trasporto pubblico. «Non entriamo nel merito delle richieste delle aziende interessate – spiegano dal Comitato Pendolari – ma dov’è chi avrebbe dovuto vigilare? Dove sono le Istituzioni preposte? Forse troppo impegnate a teorizzare piani intermodali gomma-ferro e così distanti dalla realtà, da non preoccuparsi che saranno ancora gli utenti a pagare le conseguenza di tanta inefficienza. I pendolari non sono disposti più a subire l’equazione vigente da anni per cui a performance sempre peggiori delle aziende di trasporto pubblico debbano corrispondere maggiori costi per l’utenza pendolare. Ora basta! Chi resta silente e inattivo è complice!»

Santori: «Ecco i dati che incastrano la Regione»

«L’uscita immediata di Trenitalia e Cotral da Metrebus, a causa di problemi legati ad importanti contenziosi in essere con Atac, sarà l’ennesima truffa nei confronti degli abbonati e degli utenti del trasporto pubblico che saranno costretti a subire una ulteriore gabella» spiega in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio membro della Commissione Mobilità.

«Cosa succederà se gli utenti del trasporto trovano la metro B bloccata e devono raggiungere la stazione Termini in treno? Non varrà più la Metrebus e dovranno fare un altro biglietto, anche se in corso di validità? Al netto della guerra tra le aziende del trasporto è necessario innanzitutto tutelare i cittadini. In tempi non sospetti – ha aggiunto Santori – avevo già sollevato la questione all’Assessore regionale ai trasporti Civita chiedendo se non fosse il caso di scorporare i crediti vantati da Cotral verso Atac dagli ingenti trasferimenti di denaro che venivano inspiegabilmente garantiti dalla Regione Lazio ad ATAC, ben oltre la tranche a lei destinata dei fondi del TPL nazionale. Era il 16 marzo 2015, dove dettagliai in un unico atto come si era arrivati all’assurda cifra di 115,3 milioni di euro. Oggi i nodi vengono al pettine dopo che lo stesso Civita mi aveva voluto più volte smentire in Commissione Mobilità, sapendo però evidentemente di mentire».

«La rivoluzione zingarettiana sulla mobilità e sul trasporto generale – conclude il consigliere regionale – è sempre più un bluff e siamo ancora in attesa che il presidente del Consiglio Leodori convochi un consiglio straordinario sui trasporti».

Legambiente: «Un colpo mortale alla mobilità del Lazio»

«Il sistema Metrebus è stato attivato a metà anni 90 dopo la spinta di Legambiente – spiega l’associazione – e consente, allo stato attuale,con un unico titolo di viaggio o abbonamento, di viaggiare sui treni regionali di Trenitalia, sui bus di Trambus e Co.Tra.L. sulle linee gestite da Met.Ro. (metropolitana A e B di Roma, ferrovie Roma-Viterbo, Roma-Pantano, Roma- Lido), ma, se l’uscita delle due aziende venisse confermata, il sistema decadrebbe del tutto ed i viaggiatori e i pendolari del Lazio si ritroverebbero a dover acquistare 2 o 3 biglietti (o abbonamenti) per viaggiare ogni giorno».

«I pendolari e i viaggiatori di tutta la regione non possono e non devono sopportare anche questo duro colpo» dichiara Roberto Scacchi Presidente di Legambiente Lazio. «Nel Lazio ci sono 540.000 pendolari che ogni giorno devo sopportare ritardi, soppressioni delle corse, caldo e freddo solo per avere la possibilità di andare a lavorare e non è accettabile che vengano ora colpiti da un ulteriore aumento dei prezzi, nonché dalla scomodità di dover avere non più un solo abbonamento, ma tre. Chiediamo all’assessore Civita di organizzare immediatamente un tavolo di discussione tra Atac, Trenitalia e Cotral, dove siano presenti le associazioni ambientaliste perché non possiamo permettere questa ulteriore umiliazione proprio alle porte del Giubileo».

Il Ministero: «Pronti ad intervenire»

Il ministero dei Trasporti è pronto a intervenire sul caso Metrebus dopo la rottura tra Atac, Trenitalia e ora anche di Cotral. Il ministro, Graziano Delrio, è intervenuto a tal proposito a margine di una conferenza sul quarto corridoio ferroviario: «Non dobbiamo creare disagi – ha aggiunto – per problemi di relazioni tra operatori. Una volta che qualcosa funzionava…».

Anche il presidente della commissione Trasporti della Camera Michele Meta è intervenuto sul caso Metrebus: «Martedì proporrò durante l’ufficio di presidenza della commissione che sulla vicenda Metrebus vengano in audizione Comune di Roma, Trenitalia e Regione Lazio».

Codacons pensa alla class action

«Se Trenitalia e Cotral usciranno dal sistema Metrebus, contro Atac verrà sferrata una class action milionaria, tale da ridurre potenzialmente sul lastrico la società del trasporto pubblico capitolino». Lo si legge in una nota il Codacons, «dopo l’annuncio di Trenitalia e Cotral dell’uscita dal sistema tariffario integrato a causa dei debiti non pagati da Atac nei confronti delle due società e la mancanza di risposte sulla gestione dei biglietti».

«Contro Atac per conto di tutti gli utenti del trasporto pubblico della capitale – afferma il Presidente del Codacons Carlo Rienzi – l’uscita di Trenitalia e Cotral da Metrebus, infatti, produrrà danni immensi per i cittadini sotto più punti di vista. Ci sarà un aggravio di costi per milioni di euro all’anno a carico dei passeggeri, costretti ad acquistare un nuovo biglietto per utilizzare treni e bus finora compresi nel titolo di viaggio Metrebus, e disagi a non finire per i pendolari».