Lo sguardo su Francesco come guida al presente

Con un ricco programma religioso e un importante appuntamento culturale, l’Ottobre francescano reatino torna a proporre la figura del santo al centro della spiritualità e delle vocazioni del territorio

Con il mese di ottobre si apre un periodo intensamente dedicato a san Francesco, la figura che segna l’autentica cifra spirituale del nostro territorio. Ma continuare a rivolgere lo sguardo al modo in cui il Poverello è stato presente nella valle reatina è utile in senso più generale: può infatti aiutare a mettere a fuoco il profilo da assegnare alle non poche risorse presenti sul territorio, che forse rimangono inespresse a causa della mancanza di una visione complessiva, di una vocazione comune.

In questa direzione, ovviamente, la Chiesa di Rieti e i santuari fondati dal santo sono in prima linea. Lo stesso vescovo Domenico, sin dal suo arrivo alla guida della diocesi, insiste sull’approfondimento del Francesco di Rieti, quale punto di unione tra le componenti del territorio e come sorgente di una consapevolezza comune. Un progetto spirituale e culturale di lungo periodo che trova nell’Ottobre francescano reatino un periodo privilegiato di avvicinamento e proposta.

Il calendario prevede un denso ciclo di celebrazioni presiedute da mons Pompili nei santuari e nella chiesa reatina di San Francesco, la prima a essere stata dedicata al frate dopo la basilica di Assisi. Si parte il 2 ottobre alle 21, a Poggio Bustone, con una celebrazione eucaristica «per chiedere il dono della pace», seguita dalla processione e dall’accensione della lampada presso il tempietto omonimo. Un primo appuntamento al quale sono invitati anche i sindaci dei comuni che insistono sulla Valle Santa. Martedì 3 ottobre, sempre alle 21, ma a Fontecolombo, avrà luogo la celebrazione del Transito di San Francesco.

La giornata del 4 ottobre, memoria liturgica del santo, vedrà invece il vescovo presiedere la messa a Rieti alle ore 18. La giornata vedrà anche l’avvio dell’esperienza della comunità francescana interobedienziale di Rieti, costituita cioè da un frate minore, da un cappuccino e da un conventuale. Un esperimento fortemente promosso da don Domenico, che ha assegnato ai religiosi la sede di palazzo San Rufo e affidato loro la custodia della chiesa di San Francesco.

Domenica 8 ottobre il programma coinvolgerà il santuario del primo presepe di Greccio. Le liturgie avranno inizio alle ore 15.30 con una processione nel bosco, alla quale sono di nuovo chiamati i sindaci della Valle Santa, seguita dalla celebrazione eucaristica alle ore 16.30.

Strettamente culturale è invece l’appuntamento del 22 ottobre. Protagonista sarà infatti la storica Chiara Frugoni, che, riprendendo il discorso avviato lo scorso anno in occasione della presentazione del libro Quale Francesco, tornerà a ragionare sui tratti specifici dell’esperienza del santo nella valle reatina.