Scuola, sport e salute. Don Domenico: puntare alla sinergia per dare garanzie a tutti

«La scuola che significa valorizzare i ragazzi nelle loro diverse stagioni, dalla materna fino all’Università. Sottolineo l’Università che rappresenta certo una sfida per le nostre dimensioni, ma può diventare un raccordo in termini di presenza giovanile e di vivibilità del centro storico, in cui dovrebbe essere auspicabilmente allocata non solo la sede ufficiale, ma anche la sua struttura quotidiana».

Lo ha detto il vescovo Domenico Pompili parlando al Consiglio Comunale di Rieti del 16 ottobre, sottolineando come «ai politici è chiesto di fare la propria parte, interagendo con tutte le forze sociali ed economiche e non lasciando da soli quelli che fin qui garantiscono la tenuta di questo importante presidio culturale».

Un atteggiamento che va disposto anche nei confronti dello sport: «non solo il Meeting di atletica leggera, ma anche la significativa presenza del basket e del calcio, dicono di una attenzione che è già storia, ma che va approfondita, garantendo a tutti, anche ai meno abbienti, questa possibilità di sviluppo integrale della persona» ha sottolineato don Domenico.

E guardando alle risorse del territorio, il vescovo non ha mancato di riflettere sull’arte medica: «mi riferisco al mondo della sanità che non va vista come l’ultima industria rimasta per quantità di persone coinvolte, ma come una attenzione all’umano, specie per una popolazione che invecchiando avrà prevedibili rapporti con la gestione del bene primario della salute. Anche qui alla politica è chiesto di essere giusta. Non si tratta di un’arte di seconda mano. È in gioco qualcosa di essenziale».

Un ragionamento – questo sulla sanità – che pare preludere all’incontro del vescovo con i medici della diocesi in programma per domenica 18 ottobre, e che ribadisce l’attenzione da parte della Chiesa locale verso chi affronta ogni giorno la malattia e la fragilità, mettendo non solo a dura prova la propria fede, ma applicando cristianamente nella cura dei malati la carità e la compassione.

Foto di Massimo Renzi.

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