Scuola, manifestazione dei lavoratori delle pulizie davanti al Miur

Il 18 ottobre avrà luogo davanti al Ministero del Pubblica Istruzione a Roma una manifestazione nazionale dei lavoratori che svolgono il servizio di pulizia negli Istituti Scolastici (15.000 in tutta Italia e 200 nella provincia di Rieti).

A dare la notizia sono Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uilt Uil nazionali. Le organizzazioni sindacali spiegano che «la manifestazione ha per obiettivo la richiesta che il Miur e la Presidenza del Consiglio rispettino gli impegni positivamente assunti negli accordi governativi stipulati il 23 marzo 2014, il 30 luglio 2015 e l’8 marzo 2016 per la salvaguardia della continuità occupazionale e di reddito dei lavoratori che giornalmente tengono pulite le scuole».

Inoltre l’iniziativa «ha l’obiettivo di costringere le Imprese appaltanti del servizio a ritirare le procedure di mobilità che hanno nuovamente avviato. Attualmente infatti le imprese appaltanti hanno riaperto le procedure di licenziamento collettivo».

Denunciando «la drammaticità del problema e la perdurante indifferenza delle controparti» i sindacati annunciano inoltre di aver «proclamato uno sciopero nazionale per il 14 novembre».

I 200 lavoratori di Rieti, dipendenti dalle ditta Idea Servizi srl e Gierre srl, «prenderanno parte alla manifestazione per difendere la continuità del loro servizio e del loro salario».

Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uilt Uil organizzeranno la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori di Rieti alla manifestazione di Roma, «che vedrà uniti e partecipi lavoratrici e lavoratori di tutta Italia».

Inoltre si augurano che «anche da parte di tutti gli operatori delle scuole disseminate nella provincia (insegnanti, presidi, personale tecnico) ci sia una presa di posizione a difesa del servizio e che valorizzi l’attività dei 200 lavoratori che pur operando (per scelte ministeriali e governative) in ditte appaltatrici fanno parte del mondo della scuola e ne garantiscono giornalmente il decoro e la pulizia, pur nelle condizioni precarie in cui sono costretti ad operare».

Un invito esteso anche alle rappresentanze parlamentari (nazionali e regionali) e Istituzionali (sindaci), affinché «non facciano mancare il loro sostegno a difesa di questo importante servizio e a difesa del reddito di 200 famiglie della provincia e facciano sentire di conseguenza sentire anche la loro voce nelle dovute sedi».